> > Tsunami Indonesia, cresce il bilancio: 220 morti, 800 feriti

Tsunami Indonesia, cresce il bilancio: 220 morti, 800 feriti

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Si aggrava il bilancio dello Tsunami che ha colpito L'indonesia. Secondo le autorità sarebbero almeno 220 le vittime, e 800 quello dei feriti.

Aumenta il bilancio delle vittime causate dal violento tsunami che alle ore 21.30 locali di sabato 22 dicembre si è abbattuto sulle coste indonesiane. Secondo gli ultimi comunicati governativi infatti il numero delle vittime sarebbe salito a 168, mentre i feriti risulterebbero al momento 745. Un bilancio che è destinato ad aumentare, considerando che al momento risulterebbero almeno 30 i dispersi.

E che infatti aumenta di ora in ora: secondo una nuova stima dei deceduti e dei dispersi fornita dalle autorità nel corso della giornata del 23 dicembre, si dichiarano almeno 220 i morti accertati, mentre i feriti sarebbero ora quasi 800. Numeri che secondo il Presidente continueranno ad aumentare, dato che i soccorritori non sono ancora riusciti a raggiungere molte delle aree colpite dal disastro naturale.

Il tratto di costa situato tra Sumatra sud e la punta ovest di Giava è stata colpita da onde di circa un metro d’altezza. Un muro d’acqua che nonostante non fosse particolarmente alto, ha comunque causato la distruzione di numerosi edifici costruiti nelle immediate vicinanze della costa. Colpendo in modo inaspettato la popolazione residente in prossimità del mare: sarebbero infatti centinaia le case colpite, e almeno nove gli Hotel ridotti in macerie.

Nessun preavviso diramato

Sotto accusa il sistema di preallarme, che non avrebbe segnalato per tempo l’arrivo del maremoto. Un mancato preallarme, spiegano le autorità, dovuto alla particolare genesi del fenomeno. Secondo gli scienziati infatti lo Tsunami si sarebbe originato in seguito all’eruzione del vulcano Anak Krakatau (letteralmente: Il figlio di Krakatoa), un’isola vulcanica formatasi negli anni sui resti del tristemente noto vulcano Krakatoa. Secondo Gegar Prasetya, co-fondatore del Centro Ricerca sugli Tsunami indonesiano, l’onda assassina si sarebbe probabilmente generata a causa di una frana sottomarina. Una evenienza che data l’assenza di movimento tellurico, non ha permesso alle autorità di prevederne la formazione, e quindi di diramare per tempo l’allarme.

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Sutopo Purwo Nuugroho, portavoce dell’Indonesian National Board for Disaster Management, ha avvertito la popolazione di allontanarsi dalle coste, in quanto esisterebbe ancora la possibilità che un secondo tsunami colpisca l’area. Un pericolo ravvisato anche dal responsabile del servizio meteorologico nazionale, che in un comunicato avvisa i cittadini al momento nell’area coinvolta dal disastro. “Per favore allontanatevi dalle spiagge intorno allo stretto di Sumatra”, scrive infatti Rahmat Tryono”.

Il messaggio del Presidente

Il Presidente Indonesiano, Joko Widodo, con un Tweet esprime la sua “Profonda tristezza per le vittime dello Tsunami che ha colpito Pandeglang, Serang e South Lampung”. “Ho ordinato a tutti gli ufficiali governativi”, continua il Presidente, “Di avviare immediatamente tutte le procedure di emergenza, avviare una ricerca delle vittime, e prestare soccorso ai feriti”.

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Le testimonianze video

Ed intanto emergono alcuni video ripresi nel momento in cui l’onda colpisce la costa. In particolare ha fatto il giro del web un video nel quale si vede l’onda colpire il palcoscenico su cui si stava esibendo la band locale “Seventeen”, trascinando i membri della band e il pubblico con sé. Momenti di paura tra le persone, che cercano in tutti i modi di trascinarsi in salvo, lontano dalla furia dell’acqua.

Band che in un comunicato fa sapere che sia il bassista sia il manager del gruppo non sono riusciti a trarsi in salvo, andando ad aggiungersi alle molte vittime.

Il ritorno del Krakatoa

Il Krakatoa torna quindi a far parlare di se, dopo che in una terribile esplosione, avvenuta nel corso del 1983, aveva ucciso oltre 36.000 persone. Una delle più forti eruzioni vulcaniche di tutti i tempi, che aveva proiettato frammenti di roccia a più di 20 Km d’altezza, precipitando l’intera regione nell’oscurità. Una esplosione avvertita fino dalle coste australiane. Vulcano dalle cui macerie è emerso l’Anak Krakatoa, che torna oggi a colpire duramente.