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Sisma di magnitudo 6.1 al largo dell’Alaska

Alaska

Dopo il ”big one” del primo dicembre scorso, il 30 dicembre un altro terremoto di magnitudo 6.1 è stato registrato al largo delle coste dell’Alaska

Una scossa di terremoto di magnitudo 6.1 è stata registrata al largo delle coste dell’Alaska.

Terremoto in Alaska

Secondo i rilevamenti del servizio geologico statunitense Usgs, il sisma ha avuto ipocentro a circa 30 chilometri di profondità ed epicentro a 115 chilometri a sud est del villaggio di Cold Bay. Non si hanno al momento segnalazioni di danni a persone o cose. Inoltre, non è stata emessa alcuna allerta tsunami. La scossa è stata registrata alle 17.35 ora locale del 30 dicembre 2018 (le 3.35 di oggi in Italia).

La terra è tornata a tremare nell’estremo emisfero settentrionale, in particolare in Alaska, dove già nelle ultime settimane si erano registrate più scosse, anche di magnitudo attorno al sesto grado della scala Richter. Si tratta di una zona che presenta una sismicità elevata dove terremoti non sono affatto rari.

Il “big one”

Sabato 1 dicembre 2018 un violento terremoto che ha colpito l’Alaska ha raggiunto la magnitudo 7,0. La scossa è stata rilevata alle 8.28 ora locale. L’epicentro è avvenuto a circa 13 km a nord della città di Anchorage, a 40 km di profondità. Dopo il “big one” sono state registrate circa 140 scosse di assestamento.

Fortunatamente non si contano vittime né feriti gravi. Tuttavia, secondo le autorità locali, i danni sono stati ingenti, con ponti e strade crollate. Il buongoverno degli enti locali si sono rimboccati le maniche e la rampa della Minnesota Drive, l’arteria che porta all’Aeroporto Internazionale Ted Stevens di Anchorage, è stata ricostruita e riaperta in appena quattro giorni dopo la sua completa distruzione. Almeno 10.000 utenti sono rimasti senza energia elettrica. Chiuse scuole e università, mentre dopo qualche ora è stato riaperto l’aeroporto di Anchorage ed è rientrata l’allerta tsunami.