Marco Lomonaco Lo scontro tra Israele e Gaza – nonostante una fragile temporanea tregua – è ripreso con vigore nelle prime ore della giornata di oggi, mercoledì 27 marzo, quando l’esercito israeliano ha colpito varie postazioni di Hamas. Continuano a suonare quindi le sirene anti aeree nel sud di Israele, dopo che nella serata di martedì 26 i miliziani palestinesi hanno lanciato un razzo verso il Consiglio regionale di Eshkol. La risposta di Israele d’altro canto, non si è fatta attendere, con diversi raid aerei messi a segno nella notte e conseguenti attacchi su postazioni di Hamas. Dal territorio palestinese sono poi stati lanciati razzi verso la città di Ashkelon, prontamente intercettati dal sistema di difesa israeliano anti-missilistico Iron Dome.
Netanyahu è pronto all’offensiva
I nuovi attacchi sono arrivati dopo che il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha dichiarato di esser pronto a nuove azioni militari nei confronti di Hamas, ormai sempre più a ridosso delle elezioni presidenziali fissate al 9 aprile.
Attacco ad opera di un “singolo”
Hamas, Jihad islamica e altri gruppi palestinesi hanno poi dichiarato che “il razzo che ha colpito vicino Ashkelon è stato opera di un singolo individuo, poiché le fazioni sono state invitate a mantenere la calma“. Israele continua comunque a ritenere responsabile dell’accaduto Hamas. Nelle ore successive allo scambio missilistico, un palestinese è stato ucciso dalle forze israeliane all’alba del 27 marzo nel campo di Dheisheh, vicino a Betlemme, in Cisgiordania. Come riportato dall’agenzia giornalistica palestinese Wafa, la vittima sarebbe un paramedico 17enne di nome Sajid Mezher; durante gli scontri altre tre persone sono rimaste gravemente ferite.
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