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"Silvia Romano uccisa in uno scontro a fuoco": il Kenya non smentisce

Silvia Romano uccisa scontro a fuoco

La notizia è stata diffusa dal quotidiano di Nairobi "The Star". La cooperante sarebbe morta in uno scontro tra i rapitori e Al Shabaab.

Nuove e inquietanti indiscrezioni sul rapimento di Silvia Romano giungono dal Kenya. Secondo quanto è stato riportato da Libero, il quotidiano locale di Nairobi The Star avrebbe dichiarato che la cooperante internazionale rapita lo scorso 20 novembre nel villaggio di Galana Kulalu sarebbe stata uccisa in uno scontro a fuoco. La sparatoria risalirebbe a febbraio e sarebbe avvenuta tra il gruppo che l’ha sequestrata e una cellula di Al Shabaab. I terroristi somali sarebbero stati intenzionati a comprarla per poi chiedere il riscatto a Roma.

La presunta sparatoria

Il giornalista Alphonse Gari ha citato fonti della polizia locale e testimoni oculari della presunta sparatoria, che sarebbe avvenuta a pochi chilometri dal confine somalo. Lo scontro sarebbe stato provocato dal mancato raggiungimento di un accordo sul prezzo della giovane. Tra le merci di scambio ci sarebbe stata anche una partita d’avorio. Il ministro degli Interni locale, Joseph Nkaissery, non ha né confermato né smentito le indiscrezioni della stampa. Il governo ha ribadito di essere “in pieno contatto con le autorità italiane. C’è piena collaborazione e ne verremo a capo”.

Italia-Kenya, tensioni per le indagini

Nelle stesse ore si fa sempre più alta, però, la tensione tra gli investigatori italiani e gli omologhi africani, proprio a causa della mancata collaborazione tra le due forze nelle indagini sul rapimento di Silvia Romano. Secondo quanto emerso da fonti della Procura di Roma, le autorità del Kenya avrebbero dimostrato un atteggiamento di totale chiusura nei confronti dell’Italia, impedendo agli inquirenti di svolgere il proprio lavoro. La Procura ha fatto sapere di aver inviato alle autorità keniane una rogatoria internazionale relativa al caso e di essere in attesa della risposta. Nella rogatoria, riporta Il Giornale, sarebbe contenuta la richiesta alle autorità di Nairobi di condividere tutti i dettagli acquisiti nei mesi di indagine. Di particolare interesse sarebbero le trascrizioni delle testimonianze del rapimento e l’attività istruttoria. Il pm Sergio Colaiocco ha inoltre espresso il desiderio di inviare un team di inquirenti sul luogo del rapimento il più presto possibile. Si tratta di una misura speciale “messa in atto solo in casi particolari”.