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Coronavirus, nasce "Non sono un virus": campagna web contro il pregiudizio

"Non sono un virus"

Sui social network l'hashtag "Non sono un virus" rimbalza su molti profili, tutti uniti contro il razzismo

“Io sono cinese, ma non sono un virus!! So che tutti hanno paura del virus, ma nessun pregiudizio, per favore” sono queste le parole che usa Lou Chengwang su Twitter. Il suo hastag sta facendo il giro del mondo.

Coronavirus, la campagna “Non sono un virus”

In poche ore il giovane ragazzo cinese ha lanciato una vera e propria campagna contro il pregiudizio e il razzismo. Dopo i casi di coronavirus confermati anche in Italia, tutti temono di poter contrarre il virus. I cittadini di tutto il mondo sono in balia di questa psicosi. A subirne però è proprio la comunità cinese, vittima in questi giorni di fenomeni di razzismo.

Il giovane ragazzo cinese, ha allegato al suo post una foto che lo ritrae dietro un cartello che recita “JeNeSuisPasUnVirus”. Hashtag che ricorda molto lo slogan “Je suis Charlie” condiviso nel 2015 dopo l’attacco terroristico alla redazione di Charlie Hebdo. Gli utenti di Twitter hanno retwittato il suo più di 12mila volte e cliccato sul cuoricino per oltre 37mila volte. L’obiettivo della campagna è quello di mettere fine ad ogni fenomeno di razzismo verso i cinesi in queste settimane in cui l’epidemia del coronavirus sta sempre più allargandosi.

L’hashtag in Italia

È stato stato l’attivista italo-somalo e fondatore della Marcia dei diritti, Amin Nour a lanciare anche in Italia l’hashtag #IoNonSonoUnVirus scrivendo su Facebook: “Le notizie del Coronavirus stanno facendo aumentare i casi di razzismo nei confronti dei cinesi o di origine asiatica. I Leoni da tastiera si stanno sbizzarrendo in maniera becera e xenofoba. Sono vicino alla comunità Cinese”.