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Texas, muore la nonna: nipotini in casa una settimana con il corpo

bambini restano in casa con il cadavere della nonna

Due bambini di cinque e sette anni hanno convissuto con il cadavere della nonna in casa per una settimana. Ora sono alle cure dei servizi sociali.

A Salty nel Texas è stato ritrovato nella sua abitazione il cadavere di una donna di settantuno anni. Con ella vivevano i suoi due nipoti che la donna aveva adottato qualche tempo prima. I due piccoli che erano chiusi in casa da circa una settimana, non erano riusciti a sbloccare il telefono cellulare per chiedere aiuto.

Ad ogni modo nonostante l’evidente trauma stanno bene e durante quella settimana sono riusciti in autonomia a mangiare, lavarsi ecc. Avevano poi dichiarato che non conoscevano il vicinato, pertanto avevano paura ad uscire da soli. Ad accorgersi che qualcosa non andava sono stati gli insegnanti dei due fanciulli i quali non andavano a scuola dal 21 settembre. Non riuscendo ad entrare in contatto con la nonna in nessun modo, una delle insegnanti ha chiamato le forze dell’ordine che hanno ritrovato i due bambini e il cadavere della donna che secondo alcune indiscrezioni sembrerebbe essere morta di cause naturali. Si attende l’autopsia del corpo per capire quale possa essere stata la causa del decesso.

Bambini restano in casa con il cadavere della nonna

Vivevano in casa con il cadavere della nonna da una settimana, due bambini di cinque e sette anni residenti a Salty nel Texas. I piccoli erano stati adottati dalla nonna qualche tempo prima. A segnalare che qualcosa non andava è stata Kirsten Zastoupil, una delle maestre dei due fanciulli che non essendo riuscita a mettersi in contatto con la nonna, ha provveduto ad allertare le autorità.

“La mamma è svenuta”, hanno detto i due ragazzini alla polizia. Hanno poi aggiunto che avevano provato a chiedere aiuto, ma non conoscevano la password per sbloccare il telefono. Hanno infine dichiarato che non erano usciti di casa in quanto non conoscevano il vicinato. Nei giorni in cui sono stati chiusi in casa, sono riusciti in autonomia a mangiare, lavarsi e vestirsi.

I due minori nel frattempo sono stati affidati alle cure dei servizi sociali in attesa che qualche parente possa prendersene cura. “Siamo così grati che i nostri insegnanti stiano costruendo rapporti con le famiglie e siano in grado di sapere se qualcosa non va. I nostri cuori sono spezzati. Siamo vicini alla famiglia, li sentiamo vicini e preghiamo per loro”, ha dichiarato il dirigente dell’istituto scolastico dove studiano i due bambini in una comunicazione ufficiale.