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Eurovision, 6 Paesi accusati di aver fatto “voti di scambio”

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Nel mirino dell'organizzazione dell'Eurovision Song Contest sono finiti 6 Paesi accusati di essersi accordati tra loro per uno scambio di voti.

La competizione canora più seguita in Europa e non solo torna a far parlare di sé, finendo nel mirino di alcune polemiche. L’organizzazione dell’Eurovision Song Contest, svolto a Torino in seguito al trionfo dei Maneskin, ha dovuto fare un ricalcolo dei voti per via di alcune sospette irregolarità. L’Ucraina esce vittoriosa dal contest, ma nel mirino dell’EBU sono finiti sei Paesi accusati di essersi accordati tra loro per uno scambio di voti.

Eurovision, quali sono i Paesi accusati di “voti di scambio” e per quale motivo

Azerbaigian, Georgia, Montenegro, Polonia, Romania e San Marino: sono questi i 6 Paesi finti al centro di nuove accuse ad appena una settimana dalla fine dell’Eurovision Song Contest 2022. La Romania si difende dalle critiche e nega categoricamente, rimandando al mittente ogni accusa. Al contrario, gli altri Paesi incriminati (Azerbaigian, Georgia, Montenegro, Polonia e San Marino) non hanno commentato, preferendo non rispondere. Forse non sanno come uscire puliti dalle polemiche o forse preferiscono non dare eco a notizie infondate? Per il momento non è dato a sapere.

Lo ha riferito DavideMaggio.it, dove si legge: “L’EBU ha osservato che, nel corso della seconda semifinale, quattro delle sei giurie hanno collocato cinque degli altri paesi nella loro Top5 (tenendo ovviamente conto del fatto che ciascun partecipante non si poteva votare da solo)”. Coinvolti in tal caso: Azerbaigian, Georgia, Romania e San Marino.Gli stessi cinque Paesi sono stati poi votati dal Montenegro all’interno della Top6, mentre la Polonia li ha messi nella Top7. A ciò si aggiunge la difformità del voto degli altri 15 Paesi votanti per i quali cinque dei sei Paesi coinvolti si sono classificati fuori dai primi 7, quattro dei quali sono finiti tra gli ultimi 6 posti” e nella stessa classifica il risutlato ottenuto da San Marino ha fatto finire il piccolo Stato al quattordicesima posto.

Poi, “calcolando che quattro delle sei nazioni coinvolte si sono garantite almeno un set di 12 voti (San Marino in testa con 2 pacchetti)”, l’Eurovision ha seguito il regolamento e “ha scelto di rimuovere i voti interessati per sostituirli con un risultato aggregato calcolato automaticamente“. Tale modalità è stata usata “anche nel corso della finalissima, al fine di garantire l’integrità del sistema di votazione”.