> > Fenomeno Tamberi: è campione del mondo nel salto in alto

Fenomeno Tamberi: è campione del mondo nel salto in alto

"Sapevo che potevo rovinare la gara solo con la mia testa, ma sono rimasto concentrato", il commento dell'atleta

"Sapevo che potevo rovinare la gara solo con la mia testa, ma sono rimasto concentrato", il commento dell'atleta

Dopo una felicità sfrenata, una gioia espressa con un’esultanza, come nel suo stile, sopra le righe, Gianmarco Tamberi è campione del mondo nel salto in alto.

Il neo campione del mando di salto in alto commenta la gara che lo ha portato alla conquista della medaglia d’oro.

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“Il mio segreto è essere me stesso in pedana”

L’atleta azzurro esprime tutta la sua soddisfazione al termine di una gara tiratissima e durante la quale non ha sbagliato nulla: “Quando entro in pedana so di poter fare la differenza, so quante persone investono su di me, a cominciare da mia moglie, perché questo non è uno sport individuale ma è fatto di tante persone, riuscire a battere questi atleti che sembrano supereroi merita un festeggiamento del genere“, dice l’atleta.

Avevo fatto un grande riscaldamento, sapevo che potevo distruggere la mia gara perdendo concentrazione, sono riuscito a restare concentrato, a modo mio, dimostrando le mie sensazioni, il mio segreto è essere me stesso in pedana e al momento del bisogno, quando gli altri hanno sbagliato, è servito, non potevo perdere questa chance“.

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“Questa medaglia è anche di mio papà”

Il neo campione del mondo era partito per quest’avventura dopo aver cambiato tanto: “La paura quando cambi è tanta, dopo tanti anni con la stessa persona non è facile cambiare, uscire dalla zona di comfort“, spiega ancora, “Mio padre mi ha insegnato a saltare ma avevo bisogno di un cambiamento, mi sono caricato io stesso di tante responsabilità che prima erano in capo a lui, in tanti avevano dei dubbi. Avevo chiesto a Michele e Giulio di allenarmi in maniera particolare, loro sono pazzeschi insieme, c’è anche un lato sentimentale da parte loro che con mio padre mi mancava, senza dubbio questa medaglia è merito anche di mio papà nonostante non ci parliamo da tanto tempo, ma lui mi ha insegnato a saltare, non ho imparato da solo“.

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