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Francesco Facchinetti sul suo parrucchino: "Ho un gatto in testa? Pazienza"

Francesco Facchinetti

L'ironia di una persona che ha sempre saputo prendersi sul serio ma a metà: cosa dice Francesco Facchinetti sul suo parrucchino

Sulle pagine del Corriere della Sera ne ha avute per tutti, in primis per lui stesso dato che è una persona intelligente ed ironica: Francesco Facchinetti per esempio ha detto sul suo parrucchino: “Ho un gatto in testa? Pazienza”. Dichiarazioni a briglia sciolta di un artista a tutto tondo che di sé dice: “Sono un visionario” e che tra l’altro ha fatto cose come duettare con Pavarotti, viaggiare in Rolls Royce, mangiare solo piante.

Francesco Facchinetti senza freni sul suo parrucchino

E che come riporta il Fatto Quotidiano “si è fatto cacciare dall’asilo montessoriano” poi dal laboratorio anarchico e da casa della sorella stilista. L’aneddotica su Facchinetti spiega poi che da bambino ha fatto saltare la corrente ad un concerto dei Pooh. E non sono mancati gli aneddoti come l’incontro con Silvio Berlusconi o come quelli sui rapporti con la sua ex, Alessia Marcuzzi. Facchinetti ha anche ricordato di quando la sorella Alessandra, celebre stilista, lo cacciò di casa.

Lo specchio del’500 rotto alla sorella

Le ruppe uno specchio del ‘500, poi trasformò l’appartamento nel centro di Milano in una sorta di “comune”. “Facevo feste su feste, disastri continui, capirai, era una casa in centro a Milano e io avevo 19 anni. I vicini presentarono non so quanti esposti per schiamazzi, la donna delle pulizie fece la spia, svelandole che ci dormivamo in ventidue”. E il tema dei capelli: “Ho trovato la soluzione con una patch cutanea e l’ho ammesso, pazienza se mi dicono che ho in testa un gatto morto, mi sento meglio”. Una volta Silvio Berlusconi lo scelse come consulente per la sua discesa in campo digitale: “Gli dissi: ‘Presidente, lei è l’italiano più famoso al mondo, più di Leonardo da Vinci, ma ha meno follower della Boschi’. Si illuminò”.