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Governo Meloni: i piccoli Comuni contro lo stralcio delle cartelle

Giorgia Meloni

Governo Meloni: lo stralcio delle cartelle fino a mille euro è opzionale per i comuni. Saranno cancellati interessi e more.

Il Governo Meloni ha previsto all’interno della Manovra anche uno stralcio fiscale. A rientrare nella “pace fiscale” saranno tutte le cartelle al di sotto dei mille euro, generate tra il 2000 e il 2015. Di conseguenza essere non saranno più riscosse. Un’eccezione importante però riguarda i Comuni. Per quanto riguarda sanzioni di competenza comunale, come multe, Imu e Tari, è prevista esclusivamente la cancellazione degli interessi accumulati e le sanzioni aggiuntive per i ritardi. Rimarrà da pagare, invece, l’importo in sé. I comuni, dovranno quindi decidere entro il 31 gennaio l’adesione (o meno) al condono totale e il conseguente (e definitivo) stralcio dei tributi da riscuotere. 

Governo Meloni: perché molti comuni non aderiranno alla rottamazione?

Da precisare, tuttavia, come molti Comuni abbiano già fatto sapere che non potranno prendere parte alla rottamazione. Il motivo è semplice: multe e tributi arretrati sono una parte importante del bilancio delle amministrazioni comunali e se un comune decidesse di cancellarli potrebbe subire ripercussioni non di poco conto. 

Multe e tasse arretrate: il punto di Franca Biglio 

Franca Biglio, sindaca del comune di Marsaglia, Cuneo, ha spiegato a Fanpage l’importanza di mullte e tasse (anche arretrate) per un piccolo Comune: “È un fatto che sembra tecnico, ma in realtà è di sostanza. I tributi non pagati, nel bilancio di un Comune, non vengono cancellati: restano lì, tra le entrate, in attivo, indicati come “residui attivi”. Sono residui nel senso che non sono ancora stati riscossi, ma sono comunque un’entrata per le casse del Comune”. Biglio ha spiegato che il comune rischierebbe un dissesto nel caso di cancellazione di multe e tasse arretrate.