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Green pass dal 15 ottobre, nuovo decreto: cosa si può fare e quando non è obbligatorio?

green pass 15 ottobre

Dal 15 ottobre il green pass sarà obbligatorio per i lavoratori, anche autonomi e partite Iva, non solo dipendenti pubblici e privati: quando non serve?

L’obbligatorietà del green pass anche sui posti di lavoro, a partire dal prossimo 15 ottobre, ha portato a una corsa alle prenotazioni. È successo in Sicilia, dove 800mila lavoratori non sono ancora immunizzati, ma anche al Nord e nelle altre regioni del Sud, dove tanti dipendenti hanno scelto solo adesso di aderire alla campagna vaccinale. Ma come funziona il certificato verde? Quando serve e quando non è obbligatorio esserne in possesso?

Green pass obbligatorio al lavoro dal 15 ottobre, il nuovo decreto

L’estensione dell’obbligo a tutti i lavoratori è stata confermata dal nuovo decreto approvato dal Consiglio dei ministri il 16 settembre. Intanto il green pass è stato già rinominato “super green pass”.

Il certificato verde nasce per facilitare la circolazione in sicurezza dei cittadini nell’Ue, attestando l’avvenuta vaccinazione contro il coronavirus o l’esito negativo in seguito a un tampone o di essere guariti dal Covid. Il green pass è disponibile dopo 15 giorni dalla prima dose, nell’immediato in seguito alla seconda dose. A vaccinazione completata, la certificazione ha validità per 270 giorni (circa 9 mesi) dalla data di somministrazione. Con tampone negativo, il nuovo decreto fissa a 72 ore la validità del tampone molecolare, mentre è di 48 ore per il test antigenico. Il green pass in caso di guarigione dal virus ha validità di 6 mesi.

Green pass dal 15 ottobre, quando serve?

Il green pass è imprescindibile per accedere a feste, per cerimonie civili e religiose. Serve esserne in possesso per fare visita nella Rsa, ma è obbligatorio anche in bar e nei ristoranti al chiuso e per aderire agli spettacoli aperti al pubblico, agli eventi sportivi, a musei, a piscine e palestre. La certificazione è obbligatoria nei centri benessere, ma anche per sagre, fiere, convegni, parchi divertimento, centri culturali, sale scommesse e concorsi pubblici.

Bisogna esserne in possesso anche per intraprendere viaggi a lunga percorrenza, quindi per salire in aereo, su navi e traghetti di trasporto interregionale, tranne nello Stretto di Messina. Dovranno averlo anche i viaggiatori che acquistano biglietti per treni Inter City, Inter City Notte e Alta Velocità, ma anche per gli autobus che collegano più di due regioni.

Green pass obbligatorio per il personale scolastico e universitario. Gli studenti non dovranno necessariamente esserne in possesso, eccetto gli universitari. L’obbligo, inoltre, riguarda tutti i lavoratori: privati, amministrazioni pubbliche, personale di autorità indipendenti, Consob, Covip, Banca d’Italia, enti pubblici economici e organi costituzionali.

Green pass dal 15 ottobre, quando non è obbligatorio?

La certificazione verde non verrà richiesta per chi usufruisce dei servizi, ma non vale lo stesso per chi vi lavora. Per esempio, nei negozi il commesso deve avere il green pass, il cliente non è obbligato. Lo stesso vale per gli autisti degli autobus e i passeggeri: i primi sono obbligati ad averlo, ma non i secondi, eccetto in caso di viaggi a lunga percorrenza.

Dal 15 ottobre l’obbligatorietà è estesa a tutti i lavoratori, inclusi gli autonomi e le partite Iva, ma anche dipendenti pubblici e privati. La misura comprende anche tassisti, colf o badanti.

Serve per entrare nel Vaticano dal prossimo 1 ottobre, mentre in chiesa non è obbligatorio (restano mascherina e distanziamento).