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Guerra in Ucraina, Biloslavo (Mediaset): “Kiev si prepara al peggio, battaglia per la capitale a breve”

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Guerra in Ucraina: l’inviato di Mediaset a Kiev, Fausto Biloslavo, ha affermato che la capitale si sta preparando allo scontro con i russi.

Guerra in Ucraina: l’inviato a Kiev di Mediaset e de Il Giornale, Fausto Biloslavo, ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito all’andamento del conflitto nel Paese e all’avanzata dell’esercito russo verso la capitale.

Guerra in Ucraina, Biloslavo (Mediaset): “Kiev si prepara al peggio, battaglia per la capitale a breve”

Contattato da AdnKronos, l’inviato di Mediaset e de Il Giornale nelle zone del conflitto che ha travolto l’Ucraina, Fausto Biloslavo, ha rilasciato alcune dichiarazione in merito all’andamento delle operazioni militari nel Paese.

L’inviato, che attualmente si trova a Kiev, ha dichiarato: “Le trattative di oggi sono fallite, e Kiev si prepara al peggio: ho parlato stamattina con gli ultimi civili che stanno scappando da Irpin, e mi dicevano che gli stessi militari sono andati a prenderli casa per casa e a dirgli ‘dovete andar via perché qua fra uno o due giorni scoppierà la battaglia per la capitale‘ – e ha aggiunto –. Oggi per la prima volta dopo giorni, questa mattina alla periferia di Kiev non si sentivano le vicine cannonate, forse perché erano in corso delle trattative che però mi pare di capire siano fallite, e poco fa è suonata l’ennesima sirena dell’allarme aereo”.

Inoltre, in merito all’andamento della guerra, il cronista ha espresso la seguente analisi: “I russi sono pronti a espugnare il 50%, 70% di Kiev. Gli ucraini tengono ancora una fetta della città per garantire l’evacuazione ma poi ci sarà lo scontro. E temo che ci sarà anche un’avanzata, che in realtà anche se lentamente sta già avvenendo da giorni”.

Kiev: “Possibile assedio come Sarajevo, Putin ha piani precisi e vuole dare fino in fondo”

Biloslavo, poi, ha riferito che nella parte occidentale di Kiev, luogo che ha visitato nella giornata di mercoledì 9 marzo, “i russi sono a due chilometri da questo sobborgo che è attaccato alla capitale. Se arrivano là, arrivano a Kiev”.

L’inviato ha anche affermato che il motivo per cui l’avanzata dell’esercito russo sta procedendo in modo incredibilmente lento riguarda il fatto “che l’esercito ucraino sta vendendo cara la pelle e cerca di resistere e poi c’è anche il problema dei civili che stanno scappando. Solo dai sobborghi sono 18mila, ma sembra che da Kiev stessa stiano già scappati un milione e mezzo di persone, secondo quanto diceva il sindaco ieri. Ne rimangono però circa due milioni”.

A proposito di Kiev, inoltre, il cronista ha ribadito: “La capitale non è una cittadina, è una grande città e quindi devono stare molto attenti a cosa fanno e a come stringono la tenaglia. Non so se accadrà un assedio vero e proprio come a Sarajevo, ma ci sono tante similitudini. Le barricate, i tram in mezzo alla strada, le mine anticarro – e ha ammesso –. Penso che Putin stia continuando in questa invasione con dei piani precisi, che seppur rallentati dalla resistenza ucraina vanno avanti. E che voglia andare fino in fondo, e temo che non ci sarà grande spazio per trattative degne di questo nome”.