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Guerra Russia-Ucraina, bombardata la città di Kharkiv: un morto

Ucraina

Kiev resta nel mirino dell'esercito russo ma non è (mai) la sola: nelle ultime ore Kharkiv è stata vittima di un violento bombardamento, tra decine di feriti anche un morto

Bollettino di guerra, giorno 523. Kiev resta nel mirino dell’esercito russo, ma non è (mai) la sola. Nelle ultime ore Kharkiv è stata vittima di un violento bombardamento il cui bilancio, oltre a decine di feriti, conta anche un morto. Il sindaco della città Igor Terekhov segnala danni a locali non residenziali e lo scoppio di un incendio.

Tra una bomba e un’altra, l’Ucraina reagisce al nemico in forme differenti

Sebbene il ministro degli Interni ucraino Igor Klymenko abbia duramente criticato i cittadini che pubblicano sui social le immagini dei bombardamenti russi – «C’è ancora chi fa il gioco del nemico riprendendo e pubblicando quasi in diretta i filmati dei bombardamenti» ha scritto su Telegram –, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky decide di pubblicare ugualmente su Telegram le immagini dei bombardamenti su Kryvyi Rih, sua città natale. Nel frattempo nella notte a Kiev e in diverse regioni dell’Ucraina è scattato l’allarme antiaereo: durato circa un’ora e quarantacinque minuti, è stato poi revocato ovunque.

Dagli Usa Blinken prende la parola: contro la «ricetta per un mondo in conflitto»

Ai microfoni del media australiano 60 Minutes, il segretario di Stato americano Antony Blinken fa il punto sulle conseguenze mondiali della situazione bellica tra Russia e Ucraina:

«L’ostacolo più grande alla fine della guerra è la convinzione (del presidente russo Vladimir Putin, ndr) di poter resistere più a lungo dell’Ucraina e dei molti Paesi che sostengono. Stiamo lavorando molto duramente per liberarlo da questa idea. Naturalmente la guerra potrebbe finire domani, se Putin decidesse di fermarsi. Prima di tutto siamo determinati, così come lo sono tanti altri Paesi, a continuare ad aiutare l’Ucraina a difendersi, a riprendersi il territorio che la Russia le ha sottratto con la forza. Non si tratta solo di un’aggressione contro l’Ucraina e i suoi cittadini, ma lo è anche contro gli stessi principi che sono al centro del mantenimento della pace e della sicurezza nel mondo: l’idea che i Paesi debbano rispettare la loro integrità territoriale, la loro sovranità, la loro indipendenza. Se lasciamo che ciò che la Russia sta facendo in Ucraina vada avanti impunemente, allora si aprirà un vaso di Pandora e ogni aspirante aggressore in tutto il mondo dirà ‘Beh, se possono farla franca, posso farla franca anche io’. Questa è una ricetta per un mondo in conflitto».