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Guerra in Ucraina, von der Leyen: “Vogliamo Russia fuori da Fmi e Banca Mondiale”

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Guerra in Ucraina: la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha illustrato il quarto pacchetto di sanzioni adottato contro la Russia.

Guerra in Ucraina: la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha illustrato il quarto pacchetto di sanzioni adottato contro la Russia in collaborazione con il G7.

Guerra in Ucraina, von der Leyen: “Vogliamo Russia fuori da Fmi e Banca Mondiale”

Nel pomeriggio di venerdì 11 marzo, nel corso del secondo giorno del summit dell’UE organizzato a Versailles, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha presentato il quarto pacchetto di sanzioni adottato contro Mosca insieme al G7.

A questo proposito, infatti, von der Leyen ha dichiarato: ” Domani adotteremo un quarto pacchetto di sanzioni. Negheremo alla Russia lo status di Nazione più favorita nei nostri mercati. Ciò annullerà importanti vantaggi di cui gode la Russia in quanto membro dell Wto. Le aziende russe non riceveranno più un trattamento privilegiato nelle nostre economie – e ha aggiunto –. Lavoreremo anche per sospendere i diritti di appartenenza della Russia alle principali istituzioni finanziarie multilaterali, tra cui il Fondo monetario internazionale (Fmi) e la Banca mondiale. Faremo in modo che la Russia non possa ottenere finanziamenti, prestiti o altri vantaggi da queste istituzioni. Perché la Russia non può violare gravemente il diritto internazionale e, allo stesso tempo, aspettarsi di beneficiare dei privilegi di far parte dell’ordine economico internazionale”.

È stato comunicato anche il blocco dell’export di beni di lusso e la revoca delle condizioni speciali riconosciute al Wto.

Le nuove sanzioni contro la Russia sono state commentate anche dai leader del G7 che, attraverso una statement, hanno riferito quanto segue: “Restiamo risoluti a isolare ulteriormente la Russia dai nostri sistemi economici e dal sistema finanziario internazionale. Di conseguenza confermiamo l’impegno ad adottare nuove misure prima possibile”.

Mosca accusa Kiev di preparare armi chimiche con l’aiuto degli USA

In relazione alla guerra in Ucraina, intanto, Mosca continua ad accusare Kiev di essere pronta a colpire l’esercito russo con armi chimiche per poi attribuire la responsabilità dell’attacco al Cremlino.

Supportando una simile tesi, il Ministero degli Esteri russo ha scritto su Twitter il seguente messaggio: “Gruppi radicali ucraini, sotto il controllo dei rappresentanti dei servizi speciali statunitensi, hanno preparato diversi potenziali scenari di utilizzo di sostanze chimiche tossiche per realizzare delle provocazioni. Il loro obiettivo è accusare la Russia dell’uso di armi chimiche contro i civili”.

Sulla questione, è intervenuta l’Onu asserendo che la Russia ha chiesto la convocazione di una riunione del Consiglio di Sicurezza per diffondere disinformazione e menzogne sull’Ucraina. In particolare, l’ambasciatrice americana all’Onu, Linfa Thomas-Greenfield, ha affermato: “L’Ucraina non ha alcun programma di armi biochimiche”.

Alle obiezioni dell’ambasciatrice americana all’Onu, tuttavia, ha risposto l’ambasciatore russo Visaly Nebenzya che, intervenendo alla riunione del Consiglio di Sicurezza chiesta da Mosca, ha ribadito che il Cremlino è in possesso di prove che dimostrano la presenza di armi chimiche. L’ambasciatore russo ha spiegato: “Abbiamo appreso dell’esistenza di una rete di almeno 30 laboratori di ricerca biologica volti a rafforzare diverse malattie letali. Nei laboratori vengono condotti esperimenti biologici molto pericolosi in coordinamento con gli Stati Uniti”.

Nonostante le parole di Nebenzya, tuttavia, non sono state fornite prove a sostegno della tesi presentata da Mosca.

Onu, Ucraina denuncia lancio di bombe a grappolo e presenza di fosse comuni come nella II guerra Mondiale

L’Ucraina ha denunciato l’uso di bombe a grappolo da parte dell’esercito russo e la presenza di fosse comuni nel Paese che testimoniano il ripresentarsi di situazioni drammatiche, analoghe a quelle che si sono verificate durante la Seconda Guerra Mondiale.

In questo contesto, l’Ufficio dell’Alto Commissario Onu per i diritti umani ha ricevuto rapporti che sono stati considerati credibili rispetto all’uso di bombe a grappolo da parte delle truppe russe. A quanto si apprende, l’ufficio specializzato dell’Onu ha confermato che le armi sono state impiegate anche per colpire aree popolate dell’Ucraina.

In merito all’uso di bombe a grappolo in Ucraina, si è espresso il sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli Affari Politici, Rosemary Di Carlo. Secondo quanto riporta il The Guardian, Di Carlo ha riferito di attacchi indiscriminati messi in atto dai russi che comprendono anche l’uso di bombe a grappolo, severamente vietate dal diritto umanitario internazionale. Allo stesso modo, il diritto internazionale vieta anche i bombardamenti aerei nelle città e nei villaggi, considerati inoltre crimini di guerra.

L’ambasciatore ucraino all’Onu, Sergiy Kyslytsya, invece, durante una riunione del Consiglio di Sicurezza, ha dichiarato: “Per la prima volta dalla Seconda Guerra Mondiale, le persone uccise in Ucraina vengono seppellite in fosse comuni”.

Mykolaiv, cadaveri ammassati sotto la neve

A proposito del drammatico ricorso alle fosse comuni in Ucraina, è stato rivelato che nella città di Mykolaiv, situata sul Mar Nero e da giorni sotto assedio da parte dei russi, i morti continuano ad aumentare. L’obitorio della città, infatti, è pieno ma i cadaveri continuano ad arrivare e restano ammassati in buste di plastica sotto la neve che, incurante dei drammi umani, continua a cadere.

Guerra in Ucraina, Kotin denuncia tentativi russi di prendere il controllo della centrale nucleare di Zaporizhzhia

In Ucraina, secondo quanto riportato da The Guardian, il capo della compagnia statale ucraina Energoatom Petro Kotinha affermato che l’esercito russo ha tentato di prendere il controllo operativo della centrale nucleare di Zaporizhzhia.

Il capo della compagnia statale Energoatom, inoltre, ha comunicato che le forze russe hanno informato il personale ucraino che l’impianto è sotto il controllo della compagnia nucleare statale russa Rosatom. Il “cambio di gestione” è avvenuto nel momento in cui le truppe russe hanno preso il controllo della centrale di Zaporizhzhia.

In un’intervista rilasciata in televisione, poi, Kotin ha anche riferito che dieci funzionari Rosatom, tra i quali figurano anche due ingegneri, hanno cercato di prendere il controllo operativo del sito. Al momento, pare che presso la sede della centrale di Zaporizhzhia si trovino circa 500 militari russi con armi automatiche.

Zelensky alla Polonia: “Non siamo soli, lottiamo per la nostra e per la vostra libertà”

Sul procedere della guerra in Ucraina, è nuovamente intervenuto il presidente Volodymyr Zelensky che ha rilasciato alcune dichiarazioni durante una videoconferenza con i senatori e i deputati polacchi, organizzata nel pomeriggio di venerdì 11 marzo. A questo proposito, il presidente ucraino ha affermato: “Non siamo rimasti soli di fronte al nemico: i fratelli e sorelle polacchi sono con noi – e ha aggiunto –. La lotta contro l’aggressore russo è una lotta per la nostra e vostra libertà: è la storia comune di due grandi popoli”.

Zelensky ha anche ringraziato il popolo polacco per gli aiuti offerti ai profughi ucraini.

Arestovych, l’appello del consigliere presidenziale alla Bielorussa: “Non fatevi trascinare in questa guerra”

Il consigliere presidenziale ucraino Oleksiy Arestovych, nel frattempo, ha condiviso un videomessaggio su Telegram con il quale ha rivolto un appello al governo di Minsk e alla popolazione bielorussa.

Nello specifico, l’appello pronunciato dal consigliere presidenziale Arestovych è il seguente: “Cari bielorussi, oggi Lukascenko è a Mosca, e proprio durante questa sua visita i russi alle 14.00 hanno colpito la regione di Rivne e anche il territorio bielorusso. Il nostro ministro della Difesa aveva già fatto questo appello e lo ripeto: noi non abbiamo intenzione di combattere con i bielorussi. Voi non dovete permettere di farvi trascinare in questa avventura criminale che hanno iniziato i russi. Loro stanno provocando ora non soltanto utilizzando la vostra infrastruttura militare e lanciando i missili dal vostro territorio. La provocazione ora è diretta. Prima colpiscono il territorio ucraino e poi quello bielorusso, guardate questo video e non fatevi trascinare in questa guerra. In 15 giorni abbiamo distrutto oltre 12 mila militari russi, evitate di capitare in mezzo a loro. Credetemi, ciò non serve al popolo bielorusso”.

Guerra in Ucraina, raid missilistico russo si abbatte sull’istituto di ricerca nucleare di Kharkiv

Nella tarda serata di venerdì 11 marzo, l’esercito russo ha bombardato l’istituto di fisica e tecnologia di Kharkiv. L’istituto è sede di un reattore nucleare sperimentale. Secondo quanto riferito dal Kyiv Independent, l’Ispettorato statale per la regolamentazione nucleare dell’Ucraina ha riferito che la struttura è stata colpita e gravemente danneggiata da un raid missilistico dei russi.

A quanto si apprende, si evidenziano danni all’esterno dell’edificio e si suppone che numerosi laboratori che si trovano all’interno del fabbricato siano andati distrutti.