Chiara Nava Argomenti trattati
Il long Covid ha delle conseguenze anche sulle cellule del cervello. Si parla di disturbi della memoria che continuano anche per sei mesi.
Il long Covid brucia alcune cellule del cervello: disturbi alla memoria anche per 6 mesi
Alcuni studi internazionali e italiani recenti hanno dimostrato che in diversi casi medio-gravi di infezione da Covid-19, il virus dopo aver attaccato i polmoni si installa nel cervello. Viene alterata la volumetria di alcune parti del cervello, che creano una difficoltà di tipo neurologico e psichiatrico. Secondo gli studi, nei pazienti ricoverati per molto tempo, soprattutto nei reparti di rianimazione, anche la mancanza di contatti sociali contribuisce a ridurre la materia grigia. Si tratta di un fenomeno che tocca sia i pazienti giovani che quelli con un’età più avanzata.
Il long Covid brucia alcune cellule del cervello: disturbi di apprendimento, sonno e umore
Secondo la professoressa Akiko Iwasaki, che lavora per il Cold Sprimg Harbor Laboratory, un centro privato di ricerca senza scopo di lucro, a sette giorni dall’infezione grave da Covid si registra la perdita di un terzo degli oligodentrociti in alcune aree del cervello e il calo può arrivare a durare circa 7 settimane. Gli oligodentrociti sono cellule che assistono le funzioni dei neuroni nel sistema nervoso centrale. Questo causa disturbi del comportamento e della capacità di apprendere, ma anche disturbi del sonno e dell’umore, registrati nel 70% dei pazienti ricoverati nelle terapie intensive.
Il long Covid brucia alcune cellule del cervello: sintomi neurologici a sei mesi di distanza
Secondo uno studio dell’Università di Brescia, fino al 70% dei pazienti con malattia dovuta al Sars CoV-2 di livello medio grave riporta dei sintomi neurologici anche a sei mesi di distanza. Tra questi sintomi ci sono la stanchezza cronica, al 34%, i disturbi di concentrazione, al 32%, i disturbi del sonno, al 31%, i dolori muscolari, al 30% e depressione e ansia, al 27%.
