I numeri parlano chiaro: con un boom di utenti già dalla fase di lancio, ChatGpt si è affermata come la novità tecnologica del 2023. E anche dopo il lieve calo fisiologico di utilizzatori una volta passato l’effetto novità, gli accessi alla chatbot di OpenAI sono rimasti altissimi, tanto da causare malfunzionamenti e attese nella fascia oraria di punta.
Intelligenza artificiale tra rischi e innovazione
Il successo commerciale di ChatGpt non ha certo frenato le critiche verso la diffusione sregolata dell’intelligenza artificiale, anzi: i riflettori della Federal Trade Commission degli Stati Uniti si sono rivolti verso OpenAI per fare luce sui rischi di ChatGpt. Secondo la commissione, ChatGpt metterebbe a serio rischio la reputazione e i dati riservati degli utenti, creando un vero e proprio allarme privacy.
Non solo: la Federal Trade Commission ha aperto un’indagine anche per indagare sulla pubblicazione di fake news prodotte con l’ausilio dell’intelligenza artificiale e l’utilizzo di dati personali da parte di OpenAI. La nuova tecnologia rappresenterebbe dunque una grave minaccia per la privacy a danno dei cittadini americani e non solo.
ChatGpt, BingChat e Google Bard pronte a contendersi il mercato
Nonostante i timori e lo scetticismo rispetto ai rischi dell’intelligenza artificiale e i dubbi relativi alla privacy, ChatGpt è da considerarsi un successo assoluto, generando intorno alle chatbot “intelligenti” una vera e propria frenesia e aprendo così le porte a un nuovo mercato. A dimostrarlo, la discesa in campo di competitors come Bing Chat e Google Bard pronti a contendersi milioni di utenti.