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Interrotte le ricerche di Iuschra Gazi. L'appello del padre

Iuschra ricerche

Stop alle ricerche di Iuscha Gazi, la ragazzina autistica scomparsa nei boschi del bresciano. L'appello del padre e la pista del rapimento.

Nella giornata del 29 luglio 2018, la Prefettura ha ufficialmente interrotto le ricerche di Iuschra Gazi, la bambina dodicenne affetta da autismo dispersa nei bosco che circondano il comune di Serle, nel bresciano. Si interrompono dunque dopo 10 giorni le ricerche che avevano impegnato centinaia di soccorritori, giunti sull’altipiano di Cariaderghe, nei pressi di Serle, un paesino nel bresciano, per cercare Iuschra, la bambina affetta da autismo scomparsa lo scorso 19 luglio.

Lo stop della Prefettura

Alle ore 20 del 29 luglio 2018 è stato dato ordine ai Vigili del Fuoco di smontare il campo base, un termine imposto proprio della Prefettura al corpo dei pompieri. Allo scadere del mandato è stata tassativa la decisione di interrompere le ricerca dopo 10 giorni di disperata caccia all’uomo. Ma le speranze sono le ultime a morire: trenta volontari manterranno un presidio fisso in quota per raccogliere eventuali segnalazioni sulla bambina da parte di escursionisti e turisti di passaggio.

Dispersa da oltre 10 giorni, centinaia i volontari

Non solo i professionisti dell’emergenza si sono adoperati nella ricerca ma anche gli stessi serlesi. I soccorritori, circa trecento ogni giorno, hanno scandagliato ogni angolo del bosco, battendo 750 ettari e 135 anfratti disseminati nella zona carsica. Una caccia che non ha portato tuttavia nessun frutto. Hanno fatto tutto quello che era possibile fare, ora non resta che sperare in qualche avvistamento. Una ricerca che di chiude con l’amaro commento del prefetto di Brescia Annunziato Vardé: “ Abbiamo davvero fatto tutto il possibile”

L’appello dei genitori “Non fermate le ricerche”

Non ha mai abbandonato il campo neppure il padre della piccola, Liton de Serle, di origini bengalesi, che con tenacia affianca da 11 giorni le forze di soccorso e ora rivolge un drammatico appello ai suoi compagni di ricerca: “Non fermatevi. La troveremo”.

Non hanno mai perso le speranze i genitori di Iuschra, 12 anni appena e un disturbo, l’autismo, per il quale era stata affidata alle cure della Fobap (Fondazione bresciana assistenza psicodisabili). I volontari e gli educatori dell’associazione sono gli ultimi ad aver visto la bambina, quel fatidico 19 luglio, quando Iuschra si è allontanata dai sui compagni, altri tredici ragazzini diversamente abili. Da lì non si sono più avute sue notizie.

Le responsabilità della Fobap

Una fuga che appare ancora molto nebulosa agli occhi di Liton e della moglie: “Con noi non è mai successo, L’abbiamo sempre portata ovunque”. Il suo disturbo, dicono i genitori, non sarebbe la causa della sua scomparsa ma è certo che ne possa ritardare il ritrovamento, la bambina tenderebbe, sempre secondo il padre, a nascondersi dagli sconosciuti. E cresce intanto la loro rabbia nei confronti di chi dovrà rispondere in tribunale per la scomparsa della bambina. “Ho consegnato Iuscha alla Fobap e adesso non c’è più. Credo ci siano responsabilità da chiarire”. La Procura ha aperto un’inchiesta, per ora a carico di ignoti. Si attende il ritrovamento della bambina, in vita o meno, per formulare un’ipotesi di reato.

L’ipotesi di rapimento

Erano state avanzate diverse ipotesi sulla scomparsa. L’ultima voce, che serpeggia tra residenti e soccorritori è quella di un possibile rapimento. Gli inquirenti lo escludono ma resta un fatto che la scomparsa di Iuschra sia un vero mistero. Come svanita nel nulla, della bambina, fatto salvo un primo avvistamento da parte di un uomo negli attimi appena successivi la scomparsa, non ci sono altri segnali di avvistamento. “non una scarpetta, i vestiti, non una traccia che testimoniasse il passaggio di Iushra nei boschi. Come è possibile?”.