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Johnson&Johnson nelle farmacie, come fare nel Lazio

Johnson&Johnson nelle farmacie, come fare nel Lazio

I farmacisti che avranno aderito su base volontaria dovrebbero somministrare 20 dosi ciascuno al giorno e formarsi per la procedura

Il vaccino Johnson&Johnson somministrato nelle farmacie e in arrivo dalla metà di aprile, l’accelerazione è vicina e il Lazio si prepara. Dopo l’Accordo Quadro con Federfarma sono in partenza le prenotazioni sul sito della Regione Lazio. L’obiettivo è vaccinare 20mila pazienti al giorno. La sponda la dà il relativo protocollo firmato tra ministro della Salute Roberto Speranza, Regioni e farmacisti. Johnson&Johnson consentirà di accelerare con una ventina di inoculazioni giornaliere a farmacia. Questo grazie al fatto che si tratta di un vaccino mondo dose. Quindi i cittadini lo potranno ricevere nella farmacia più vicina o di fiducia fra quelle che nei prossimi giorni avranno aderito all’iniziativa.

Johnson&Johnson nelle farmacie laziali

C’è una condizione: i farmacisti che somministreranno il vaccino dovranno preventivamente seguire un corso idoneo di abilitazione, indetto dall’Istituto Superiore di Sanità. Lo scopo è far acquisire loro tutte le informazioni necessarie. In tema di fornitura e canali di approvvigionamento spetterà alla Asl di competenza territoriale. Le farmacie inoltre dovranno rispettare alcuni requisiti specifici in tema di locali e conservazione delle dosi. E per le prenotazioni? Si potrà sulla piattaforma della Regione. Prima della somministrazione il paziente dovrà compilare e firmare una scheda per l’acquisizione del consenso. La somministrazione avverrà nella farmacia più vicina nella data e ora prevista. Poi il quarto d’ora canonico di attesa e il via libera o i protocolli di intervento in caso di reazioni allergiche.

Destinatari, requisiti e condizioni

In casi estremi e secondo protocollo lo stesso farmacista potrà somministrare adrenalina intramuscolo. Per quanto riguarda i soggetti che potranno fare J&J essi sono i cittadini over 18. Tuttavia non andrà somministrato a persone ad estrema vulnerabilità o quelle che hanno avuto reazioni allergiche gravi. I requisiti per la somministrazione sono ferrei: non aver avuto nelle due settimane precedenti contatti stretti con positivi. Poi temperatura corporea inferiore ai 37.5 gradi e assenza di sintomi del coronavirus come tosse, febbre, raffreddore o difficoltà respiratorie.