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L’epitaffio di Salvini al governo: “Draghi vittima di M5s e Pd”

Matteo Salvini

Lo stallo del partito, poi la posizione "in bilico" e infine la decisione assieme a FI, Matteo Salvini sulla crisi di governo: “Draghi vittima di M5s e Pd”

L’epitaffio di Matteo Salvini al governo è arrivato nella serata del 20 luglio: “Mario Draghi vittima di M5s e Pd”. Il leader della Lega parla ai “suoi” parlamentari annuncia l’inizio della campagna elettorale. In un primo momento Matteo Salvini aveva tenuto il partito in bilico ed aveva spiegato che “la Lega avrebbe fatto il bene dell’Italia”, spiegando poi che “la gente che non ha la pancia piena si aspetta risposte dalla Lega”. 

 “Mario Draghi vittima di M5s e Pd”

Poi erano arrivate la notte dei lunghi coltelli, i presunti abboccamenti con Giuseppe Conte smentiti da via Bellerio, i summit con il Cav a Villa Grande e la decisione del Carroccio e Forza Italia di far mancare il proprio appoggio all’esecutivo di Mario Draghi non votando la fiducia sulla risoluzione di Pier Ferdinando Casini al Senato. Ed aprendo la riunione con i parlamentari del Carroccio alla Camera, Salvini ha dichiarato: “Draghi e l’Italia sono state vittime, da giorni, della follia dei M5s e dei giochini di potere del Partito Democratico“. 

Perché “Il Pd ha fatto saltare tutto”

E ancora: “L’intero centrodestra era disponibile a proseguire senza i grillini, con Draghi a Palazzo Chigi e con un governo nuovo e più forte: il Pd ha fatto saltare tutto“. Poi la chiosa: “Speriamo che questo sia l’ultimo Parlamento dove centinaia di persone cambiano casacca e poltrona: da ora inizia la campagna elettorale”.