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La donna che si è buttata dal nono piano con la figlia confessa: "Ho premeditato tutto"

"Ho sospeso di recente l'assunzione dei farmaci che mi erano stati prescritti dal centro di salute mentale" ha ammesso

"Ho sospeso di recente l'assunzione dei farmaci che mi erano stati prescritti dal centro di salute mentale" ha ammesso

Giulia Lavatura Truninger, la 41enne che nella mattinata di lunedì si è buttata dal nono piano del palazzo in cui vive portando con sé la figlia Wendy, ha parlato davanti al pm e ha confessato di aver premeditato tutto. La 41enne si trova ricoverata a Cesena, in stato di arresto.

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La confessione

La donna ha risposto a tutte le domande e ha ricostruito quanto accaduto: “Alle 7:15 ho aperto la finestra all’ultimo piano del condominio, ho camminato sui ponteggi che circondano le facciate con Wendy in braccio e la cagnolina. Poi mi sono lanciata nel vuoto“. Ad avere la peggio sono state la piccola di sei anni e la cagnolina, mentre la donna ha riportato una lesione alla colonna vertebrale, giudicata guaribile in poche settimane senza conseguenze. “L’unica esitazione l’ho avuta quando mia figlia ha cercato di fermarmi. L’avevo presa in braccio che ancora dormiva e poi si è svegliata. Volevo suicidarmi e volevo che lei non rimanesse senza di me. Avevo premeditato tutto giorni prima” ha ammesso.

“Avevo da poco smesso di prendere le medicine per il disturbo bipolare”

Ho sospeso di recente l’assunzione dei farmaci che mi erano stati prescritti dal centro di salute mentale per il disturbo bipolare” ha confessato la donna che era seguita da diversi anni dal Centro di salute mentale e nel 2018, dopo la nascita della figlia, era stata sottoposta ad un Tso. Nel corso dell’interrogatorio, ha assicurato di non aver somministrato nessun farmaco alla figlia per stordirla prima del lancio nel vuoto. La Procura ha però disposto un prelievo del sangue sulla bimba per accertare il tutto.

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