> > La fiducia a corrente alternata di Berlusconi nella leadership della Meloni  

La fiducia a corrente alternata di Berlusconi nella leadership della Meloni  

Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni

Da cosa nascerebbe la fiducia a corrente alternata di Berlusconi per Meloni: pressioni dall'Europa o semplice incapacità di accettare il tramonto?

Un articolo del Corriere della Sera affronta il tema della fiducia a corrente alternata di Silvio Berlusconi nella leadership di Giorgia Meloni al governo se il centrodestra la spuntasse alle elezioni del 25 settembre. Il dato è che il leader di Forza Italia non perde occasione per “differenziarsi” su alcuni grandi temi del programma ma lo fa con eleganza e pronto a rientrare nei ranghi di compattezza.

Fiducia a corrente alternata di Berlusconi

Non abbastanza pronto tuttavia da non far trapelate qualcosa che il Corsera individua come “il desiderio di trovare un premier alternativo a Meloni”. Il fattore rapporti di forza tiene il Cav abbastanza buono ma il “piano bipolare” di Berlusconi in caso di vittoria resta tutto. Quale piano? A Il Tempo Berlusconi aveva detto: “La signora Meloni ha l’autorevolezza per fare il presidente del Consiglio, così come molti altri candidati di centrodestra”. 

Le dichiarazioni contro il sovranismo

E sul Foglio aveva detto pochi giorni prima sul sovranismo, cioè sul cavallo di battaglia di Meloni: “Si tratta di un’idea stupida, come stupidi sono quanti ci credono”. Pare anche che  l’ex premier abbia ricevuto “pressioni internazionali per evitare l’avvento a Palazzo Chigi del capo della destra” ma lui è un aziendalista al 100% e sa che quando si è soci di minoranza far trapelare è legittimo ma palesare è suicidio, perciò per ora il Cav “sta sul filo”. E aspetta.