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La nuova rete aperta di Tim , l’Ad Labriola: “Serve più dialogo”

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Un modello flessibile e facilmente accessibile, all’interno del quale potranno attivarsi delle sinergie tra Tim e tutti gli altri soggetti che operano nel campo delle telecomunicazioni.

Tim guarda al futuro e alle sue sfide tecnologiche con l’obiettivo di trasformare la rete in una piattaforma aperta, un Network as a service (NaaS), che vedrà il coinvolgimento di tutti gli attori del settore, siano questi sviluppatori, Hyperscaler o startup impegnate nel digital. Questo progetto, presentato oggi, 13 luglio 2023, nel corso dell’evento TIM HiTech Tomorrow Telco: focus Italia svoltosi presso l’Auditorium di via Oriolo Romano, guarda al 2030 come arco temporale per riuscire a sviluppare dei nuovi servizi digitali da proporre sul mercato che possano portare benefici ai cittadini e alle aziende, così come anche alla Pubblica Amministrazione.

La nuova rete aperta di Tim

Un modello flessibile e facilmente accessibile, dunque, all’interno del quale potranno attivarsi delle sinergie tra Tim e tutti gli altri soggetti che operano nel campo delle telecomunicazioni. Ne è fermamente convinto l’amministrazione delegato dell’azienda, Pietro Labriola: “È tutto il settore che deve comprendere che le reti del futuro sono reti necessariamente molto più aperte e quindi è importante il dialogo con i principali interlocutori”. “Le telecomunicazioni – ha aggiunto Labriola a margine dell’evento – erano un’industria a compartimenti stagni, eravamo chiusi su noi stessi e non avevamo necessità di dialogare con altri settori. Le reti di telecomunicazione oggi, invece, hanno un processo osmotico: devono dialogare con tutti coloro i quali utilizzano le reti, dalle Smart city agli altri Hyperscaler, quindi al cloud. In tale ambito è fondamentale il dialogo con questi soggetti, per capire il percorso di sviluppo. Noi dobbiamo avere un’idea di quali sono i volumi di dati che cresceranno e che attraverseranno le nostre reti. Dall’altra parte serve anche una chiara definizione delle regole e delle responsabilità”.

Rete aperta: un’opportunità per le startup

A fornire maggiori dettagli sulla struttura della nuova rete aperta è stata Elisabetta Romano, Chief Network Operations & Wholesale Officer di TIM e Presidente di Sparkle che non ha mancato di sottolineare che “le reti siano pronte per le nuove sfide e le nuove applicazioni che il futuro ci presenterà”. “Quando parliamo di Network as a service facciamo riferimento ad una piattaforma che sia aperta, interoperabile e flessibile”, ha detto, ricordando anche che il progetto prevede di portare l’intelligenza della rete ed il Cloud in ogni centro abitato sfruttando la capillarità delle centrali Tim su tutto il territorio nazionale. “Le reti fino ad adesso hanno sempre avuto tanta intelligenza, ma in effetti era un’intelligenza intrinseca con le infrastrutture, mai messa a disposizione del mondo esterno – ha aggiunto Elisabetta Romano Finalmente questa intelligenza, che abbiamo sempre avuto, la mettiamo a disposizione del mondo che ci circonda: società di software, sviluppatori, startup”. L’intero processo, come evidente, passa dal fondamentale requisito dell’interoperabilità del sistema “perché per poter veramente innovare dobbiamo fare in modo che ci sia collaborazione tra operatori delle telecomunicazioni e altri partner del settore”. Il sistema aperto gioca anche in favore delle startup tecnologiche che “potranno contare su un abilitatore in più per fare innovazione”.