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Ladispoli, bambino iperattivo allontanato da scuola: sospeso il preside

Il preside di Ladispoli è stato sospeso

Il preside di Ladispoli che aveva cacciato da scuola un bambino di 6 anni iperattivo è stato sospeso.

Il preside di Ladispoli che aveva cacciato da scuola un bambino di 6 anni iperattivo è stato sospeso. I genitori del bimbo avevano fatto ricorso contro la dura sanzione della scuola.

Ladispoli, bambino iperattivo allontanato da scuola: sospeso il preside

L’Ufficio scolastico regionale del Lazio ha sospeso il dirigente scolastico dell’Istituto Corrado Melone di Ladispoli dopo la richiesta di accertamento ispettivo disposta dal ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara sul caso del bambino di 6 anni iperattivo che era stato sospeso dalla scuola. I genitori del piccolo avevano fatto ricorso contro la sanzione della scuola, che prevedeva alcune settimane di sospensione, che l’Istituto aveva emesso ritenendo l’alunno ingestibile. Il Tar aveva dato ragione alla coppia, ma il preside, Riccardo Agresti, non aveva fatto rientrare l’alunno, sostenendo di non essere a conoscenza del pronunciamento del Tar.

Nella sentenza c’è l’indicazione di dare al bambino, in cura al Gemelli per deficit dell’attenzione e iperattività, un insegnante di sostegno. Il preside, appresa la decisione del Tar, aveva fatto rientrare l’allievo, ma la sua permanenza a scuola è durata solo due ore. “Servono più ore di assistenza per il bambino ma la certificazione medica è errata e l’abbiamo segnalata ai genitori. È impossibile gestirlo e abbiamo dovuto chiamarli” aveva spiegato il preside, che è stato sospeso.

Ladispoli, bambino iperattivo allontanato da scuola: la vicenda

Il padre del bambino affetto da deficit dell’attenzione e iperattività ha deciso di rivolgersi a un avvocato e presentare ricorso al Tar del Lazio per chiedere di annullare la sospensione del figlio. Il Tribunale ha dato ragione ai genitori sostenendo che il piccolo deve rientrare subito a scuola. Nonostante questa decisione il bambino non è stato reintegrato. Il ministro ha deciso di inviare a scuola gli ispettori dell’Usr per capire il motivo per cui il bambino non è ancora rientrato a scuola.

Ricorrerò al giudice del lavoro. Io sono certo e ho fiducia negli ispettori che faranno il loro lavoro, come già stanno facendo, e che porteranno alla verità” ha dichiarato Riccardo Agresti all’Ansa. “Se c’è una denuncia penale sarà il mio avvocato a proteggermi. Se invece è un procedimento scolastico e basta… è evidente che qualcuno mi vuole fuori dalla scuola” ha aggiunto il preside.