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Lavoro agile, Brunetta denuncia un episodio: "Invieremo gli ispettori per fare luce sul caso"

Gaffe social della Pubblica Amministrazione

Il Dipartimento della Pubblica Amministrazione ha condiviso un articolo contro il lavoro agile su un episodio realmente accaduto: la denuncia del ministro Brunetta.

Il Dipartimento della Pubblica Amministrazione ha condiviso di recente, sui profili social Facebook e Twitter, un articolo pubblicato dal “Giornale d’Italia” e firmato Ugo Fantozzi dal titolo “Uffici pubblici: Covid come alibi per non fare nulla“. Dopo pochi minuti il post è stato rimosso dallo stesso Brunetta. In realtà si tratta di tutto fuorché di una bufala. Il fatto è realmente accaduto ad un cittadino.

Lavoro agile e Pubblica Amministrazione, cosa è accaduto

Lo screenshot del post è finito in breve tempo sotto i post del ministro Renato Brunetta, di cui diversi utenti hanno chiesto le dimissioni, così come quelle della ministra Fabiana Dadone. Quest’ultima ha riaperto lo scontro con il collega proprio sul lavoro agile. In realtà non si è trattata di una gaffe, bensì di un evento, argomento dello stesso ministro, che racconta uno spiacevole episodio accaduto di recente.

Una grossa debolezza di chi attacca a spron battuto il lavoro agile è quella di non saper discernere tra una società che consuma e una società dei consumi. Chi guarda al lavoro agile come ad un problema ha già perso la sfida perché non ha guardato a oggi ma si è voltato a rimestare ieri“, ha commentato il responsabile per le Politiche giovanili.

Lavoro agile e Pubblica Amministrazione, cosa dice l’articolo di Fantozzi

Nell’articolo in questione, pubblicato da Il Giornale d’Italia, è riportato il caso realmente accaduto di un cittadino e del rinnovo del permesso di parcheggio, transito e sosta nell’area ZTL Ticinese. All’uomo è stata chiesta la prenotazione nonostante l’edificio praticamente vuoto, con una persona all’ingresso e una subito dentro. Dopo aver chiesto più volte se potesse entrare, l’ufficio ha anche chiamato la Polizia a cui l’uomo ha ribadito “che la mia richiesta è lecita, ne ho diritto ed è demenziale che un’operatrice pubblica si rifiuti di erogare il servizio, inopinatamente interrotto, nascondendosi dietro l’alibi del Covid che non consentirebbe di lavorare se non si prenota prima“.

Impossibilitato a rinnovare il suo permesso di parcheggio e transito nella ZTL, l’uomo è stato dunque costretto ad effettuare una prenotazione. Ciò è avvenuto nonostante all’interno dell’ufficio non ci fosse nessuno. Da qui il suo auspicio con una sfida alla deburocratizzazione, una maggior efficacia dei pubblici servizi e il riequilibrio delle diverse categorie sociali. Il ministro Brunetta ha comunque annunciato di voler inviare gli ispettori per fare luce su quanto accaduto.