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Le lacrime della Madonna di Trevignano? Potrebbe essere "sangue di maiale"

La vicenda della Madonna di Trevignano divide i fedeli

La decisione ora spetta al magistrato di Civitavecchia: le lacrime della Madonna di Trevignano? Potrebbe essere "sangue di maiale"

Le lacrime della Madonna di Trevignano? Potrebbe essere “sangue di maiale”, questo secondo un esposto depositato il Procura contro Gisella Cardia, la sedicente veggente di Bracciano. L’atto è stato presentato da un investigatore privato sul dietro il “miracolo” che ogni terza domenica del mese, da sette anni a questa parte, attira centinaia di curiosi sopra il lago di Bracciano. La donna, al secolo Maria Giuseppa Scarpulla, custodisce la statua della madonna che piange sangue.

Madonna in lacrime? “Sangue di maiale”

Cardia è una 53enne ex imprenditrice che nel 2013 venne stata condannata a due anni di reclusione per bancarotta fraudolenta. Con pena sospesa Scarpulla sostiene di essersi messa in viaggio verso Medugorje e la statuetta della Vergine che portava con sé ha iniziato a lacrimare sangue. La copia del manufatto su una collina sopra il lago di Bracciano era poi diventata icona di devoti, No vax e sostenitori di “cure alternative” per il Covid. Da quanto si apprende su Open l’esposto presentato contro Scarpulla sarà trasmesso alla procura di Civitavecchia per le valutazioni in ordine all’esercizio dell’azione penale.

Le analisi condotte dall’investigatore

Ma cosa avrebbe scoperto l’investigatore? Che dopo alcune analisi le lacrime che scorrono dal volto della madonna non sarebbero altro che sangue di maiale. Intanto la diocesi di Civitacastellana ha istituito una commissione per effettuare “un’indagine previa, finalizzata ad approfondire l’eventuale fenomenologia dei fatti”.