> > Lidice: l’eccidio nazista e il monumento ai bambini uccisi

Lidice: l’eccidio nazista e il monumento ai bambini uccisi

Uccisi dai nazisti

Il comune ceco di Lidice, teatro di un eccidio nazista dopo l’attentato ad un gerarca , e il suo monumento agli 82 bambini uccisi nelle camere a gas.

Bambini uccisi nella Seconda Guerra Mondiale

Il nome “Lidice” dirà poco o nulla ai più, ma è quello di un luogo dove si consumò uno degli eccidi nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. E’ un comune situato nell’attuale Repubblica ceca – allora Protettorato di Boemia e Moravia -, nella regione della Boemia Centrale. Vittime dei tedeschi furono i suoi abitanti, a seguito dell’attentato, avvenuto il 4 giugno 1942, da parte dell’esercito cecoslovacco in esilio, addestrato da un’organizzazione inglese, nei confronti del Generale Reinhard Heydrich, 38 anni, considerato da alcuni il gerarca più pericoloso del Terzo Reich: stretto collaboratore di Heinrich Himmler nel comando delle SS, il suo ruolo fu determinante per la pianificazione ed organizzazione dello sterminio degli ebrei europei.

Il personaggio

L’attentato avvenne a Praga, ma a farne le spese fu proprio Lidice, dove vivevano alcuni partigiani. Il paese venne raso al suolo: persino le macerie vennero rimosse, in modo che il posto venisse cancellato dalle carte geografiche. I media al servizio di Hitler diedero molta risonanza alla vicenda, perchè servisse da monito. La popolazione o fu fucilata, o portata nel famoso ghetto di Lodz, altri ancora subito in un campo di sterminio, tra cui quello Chelmno, in Polonia, uno dei più tristemente famosi.

Dettagli dello sterminio

Maschi uccisiMaschi uccisi sul posto

La popolazione fu radunata e i 192 maschi superiori ai 15 anni furono separati da donne e bambini e fucilati in gruppi di dieci in un granaio. Quell’orrore durò cinque ore.

Due giorni più tardi, il 12 giugno, avvenne la separazione delle 198 donne di Lidice dai bambini: le prime vennero fatte salire su un treno diretto al campo di concentramento tedesco di Ravensbruck – il più grande della Germania destinato alle donne – e più tardi 35 furono trasferite ad Auschwitz, dove furono usate come cavie per folli esperimenti medici.

E i bambini? I 99 tra uno e i 15 anni furono portati ne ghetto polacco di Lodz e addetti al lavoro tessile. Diciassette vennero adottati da famiglie tedeschi perchè corrispondevano ai canoni della “germanizzazione”, mentre gli altri, per volere di Hitler in persona, vennero inviati al campo di sterminio di Chelmno. Probabilmente furono tutti destinati alle camere a gas appena arrivati.

A guerra finita, erano riuscite a sopravvivere e a tornare in patria 143 donne, ma molte in gravissime condizioni. I 17 bambini adottati dalle famiglie tedesche vennero rintracciati e poterono finalmente riabbracciare i loro cari. Lidice venne ricostruita nel 1949 nei pressi del vecchio comune distrutto dai nazisti e vi si trova un monumento per ricordare gli 82 bambini vittime dell’eccidio, intitolato “I bambini di Lidice.

L’opera

Scultura per i bambini uccisi

A realizzarla, negli Anni Sessanta fu, senza commissione, la scultrice ceca Marie Uchytilovà. L’opera fu completata nel giugno del Duemila con lo stanziamento, dieci anni prima, dei fondi necessari, di cui l’autrice non disponeva. Purtroppo, però, ormai l’artista era deceduta e non potè quindi vedere la fine del monumento che aveva ideato ed iniziato.