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FOMO da Trono di Spade: il finale della serie più grande di tutti i tempi

trono di spade

Il Trono di Spade, l'ultima puntata: il commento alla stagione e alla sorte dei protagonisti.

FOMO, acronimo di Fear of missing out, la paura di essere tagliati da fuori. E’ un male tutto moderno che colpisce le persone che temono di non essere incluse in qualunque contesto sociale.
Avete presente quando Instagram, Facebook e Whatsapp smettono di funzionare? Come ci sentiamo quando succede?Tragicamente smarriti per il fatto di non poter interagire con il mondo.

A pensarci potrebbe essere una sensazione che si prova anche quando finisce una serie. Lo sanno bene i fan di The game of Thrones che dopo 8 anni di battaglie, amori, omicidi, suicidi, intrighi e strategie, si vedono improvvisamente orfani di tutto questo.

La saga sul trono più agognato dei Sette Regni, lascia tutti in piena FOMO, tra mille domande e perplessità, tra il dolore di non poter più rivedere i suoi protagonisti, tutti più o meno amati , dai più buoni ai più cattivi, e la consapevolezza che tutte quelle battaglie si siano risolte inesorabilmente così, in maniera frettolosa e inaspettata.

Le polemiche dei fan per il finale (spoiler alert)

Tantissime le polemiche dei fan: “Sì ma non doveva finire così!”, “Sì ma l’hanno raccontata male!” Tutti all’arrembaggio contro gli autori colpevoli di averli privati, alla fine, dell’emozione più grande delle ultime domeniche notti (per i veri appassionati e i lottatori degli spoiler) o dei lunedì sera da passare in casa.

Ma alla fine eravamo tutti incollati lì con gli occhi sgranati a capire dove si andasse a parare, ad aspettare la fine di tutto.

Chi vincerà tra Daenerys e Jon? Uh nessuno dei due!

Daenerys

Risolta la battaglia campale tra vivi e morti del terzo episodio “La lunga notte”, ci si aspettava certo una sanguinosa e ulteriore lotta per il potere e invece abbiamo visto una storia d’ amore tormentata tra zia e nipote, una contesa irrisolta tra la figlia della tempesta e il guardiano della notte, ex figlio bastardo degli Stark, nuovo erede legittimo al trono. Amante e contendente della sua donna, quale sorte peggiore per un guerriero innamorato.

L’epilogo dei personaggi

La sofferenza più grande per i telespettatori di tutto il mondo riguarda non solo la trama dell’ultima stagione ma l’evoluzione inaspettata dei loro beniamini sempre più o meno coerentemente inquadrati nel loro sviluppo psicologico fino alla sesta stagione.

Ricordate Jamie, lo sterminatore di re? L’avreste mai detto che sarebbe diventato un personaggio da romanzo rosa, disposto a tutto per rincorrere il suo amore incestuoso, fino all’ultimo dei suoi giorni? Per non parlare della morte che gli hanno predisposto. Nessuna battaglia eroica, nessun duello campale ma solo una fine sotto le macerie della reggia di Approdo del Re. E la Medea-Cersei, la regina malvagia e disposta a tutto pur di mantenere il potere e di proteggere i suoi figli (vivi o nascituri) che abbandonata da tutti si ritrova a essere salvata, ancora una volta, dal suo gemello amante? Anche per lei ci saremmo aspettati una fine degna di un personaggio cattivo come il suo.

Jamie Lannister

O la bella e dominatrice Daenerys. Perché? Perché l’unico personaggio femminile a cui hanno dato la dignità di scegliere liberamente il suo esercito, la sua strategia, la sua vita sessuale, alla fine diventa tiranno più dei tiranni occidentali? Alcuni suoi fan devono ancora riprendersi dopo averla vista cavalcare il suo drago su Approdo del Re, sterminando bambini innocenti senza alcuna pietà e tutto per prendersi quello che riteneva fosse suo da tutta una vita.

Un po’ di respiro con Arya, fighissima guerriera preadolescente, con il suo orgoglio e il suo piglio tipici degli Stark: una ragazzina fuori da ogni rappresentazione fiabesca che ha evitato il peggio uccidendo il Re della Notte e salvando Bran, lo storpio designato inaspettatamente come re.

Insomma ce n’è per tutti i gusti: pensate a Sansa. Poverina: con lei tutti sono stati davvero senza pietà. Un personaggio femminile che passa da matrimoni indesiderati a stupri terribili per perdere il suo stato di grazia e trasformarsi , con un tentativo di federalismo alla Brexit sul finale, nella regina del nord.

sansa stark

Ma la cosa più triste è che siamo orfani del nanetto Tyrion Lannister.

Quanto lo abbiamo amato dalla prima stagione : figura centrale dell’intricato racconto, il folletto che ha causato la morte di sua madre venendo al mondo, ha ucciso la sua amante prostituta soffocandola, ha eliminato suo padre mentre defecava e cospirato contro la sua famiglia alleandosi con Khaleesi. Insomma un vero e proprio antieroe che ha convinto l’innamorato e spesso frigido Jon Snow a commettere il gesto che cambierà per sempre il corso della storia: l’uccisione della nuova tiranna Daenerys che, poverina, non ha avuto neanche il tempo di sedersi su quel trono meraviglioso.

Tyrion Lannister

Da Bran a Bran: la struttura circolare de Il trono di Spade. La memoria che salva il futuro

E poi finiamo con Bran, il re storpio. Lo stesso attore che lo ha interpretato ha ammesso, dopo aver letto il copione, che non riusciva a credere che fosse quello il destino finale per il suo personaggio.

Se ci pensate ha fatto succedere tutto lui quando da bambino ha beccato Cersei e Jamie su quella torre. Da allora è stato un susseguirsi di rapimenti, lotte e violenze tra famiglie. Ma adesso sarà il piccolo Stark a regnare su Westeros. E anche lui è un re fuori da ogni schema: storpio, poco più che un ragazzino e impotente. Sarà la sua saggezza, la sua capacità di andare nel profondo degli eventi, a farlo diventare l’erede della memoria collettiva, l’unico a conoscere la storia del mondo per quella che è davvero: una ruota inesorabile di ingiustizie e violenze.

bran Stark

Tutto per quella sedia fatta di spade più volte usurpata, tutto per il potere.