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Antonio Socci racconta il miracolo che salvò la figlia Caterina

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La figlia del giornalista e scrittore Antonio Socci si riprese completamente da un'aritmia che la lasciò senza battito cardiaco per oltre un'ora.

Caterina Socci, figlia del giornalista e scrittore Antonio Socci, sarebbe stata protagonista di una miracolosa esperienza di pre morte. Stando a quanto riportato dal giornale online La luce di Maria, la ragazza sarebbe inspiegabilmente tornata in vita dopo un’aritmia che l’avrebbe lasciata per oltre un’ora senza battito cardiaco. Una storia confermata anche dal padre di Caterina, che parla esplicitamente di miracolo.

La corsa contro il tempo per salvarla

Era il 12 settembre del 2009 quando Caterina, che studiava architettura a Firenze, accusò improvvisamente un malore con conseguente arresto cardiaco. Iniziò così la corsa verso l’ospedale con lo scrittore e la moglie che si misero immediatamente in viaggio per cercare di raggiungere la figlia prima che fosse troppo tardi. Nel frattempo Socci parlò con uno dei paramedici pregandolo di non interrompere il massaggio cardiaco, nonostante ormai il cuore di Caterina fosse fermo da molto tempo.

Proprio quando ormai sembrava non ci fosse più nulla da fare arrivò il sacerdote don Andrea Bellandi, assistente spirituale degli studenti di Comunione e liberazione, che inginocchiatosi di fianco a Caterina iniziò a recitare il rosario. Dopo pochi minuti, il cuore della ragazza riprese incredibilmente a battere.

La testimonianza di Socci

Intervistato qualche anno dopo da Il Giornale, fu lo stesso Socci a confermare la natura miracolosa dell’avvenimento, affermando: “Quando ricevetti la telefonata, il cuore era fermo da più di un’ora: una situazione incompatibile con la vita. Per una frazione di secondo ebbi chiaro nella testa un solo concetto: Dio può tutto. E supplicai i medici del 118 di continuare nei tentativi di rianimarla, pur sapendo che mi avrebbero restituito un corpo in stato vegetativo”.

Come racconta Socci non furono semplicemente le preghiere a salvare la figlia, ma una lunga catena di manifestazioni divine: “C’entra anche padre Pio. Undici giorni dopo la tragedia, cadeva la sua festa. Quella mattina mi aggrappai alla tonaca del santo di Pietrelcina. Dopo 10 minuti ricevetti una telefonata da Marija Pavlovic, una dei sei veggenti di Medjugorje. Venne a trovare Caterina e lì, in terapia intensiva, ebbe la sua visione quotidiana: la Madonna le apparve in cima al letto”.