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Sgrò e il nuovo singolo: "Vi racconto la storia di un cantautore domestico"

Sgrò nuovo singolo

Sgrò è il cantautore domestico che trasforma in canzoni un turbino di sentimenti: nell'intervista ha presentato il suo nuovo singolo, "In differita".

È nella propria casa che si trova conforto: forse oggi più che mai, in giorni di reclusione e isolamento forzati, ne prendiamo consapevolezza. Ed è proprio tra le mura domestiche, nella sua stanza che è diventata un rifugio nel quale riprendere fiato e una tana in cui proteggersi, che prende vita la musica di Sgrò, in uscita con il suo nuovo singolo. Con le sue canzoni, Francesco Sgrò, lucchese di nascita e bolognese d’adozione, mescola cultura pop, intimismo e atmosfere oniriche. Chitarra e pianoforte dall’adolescenza sono la sua valvola di sfogo. Così ha intrapreso un viaggio introspettivo alla ricerca della sua autentica identità. Tra le mura domestiche ha trovato le sue ispirazioni e ora è pronto a sbocciare. “In differita”, il brano d’esordio del cantautore lucchese, è un itpop malinconico dal sound coinvolgente. Nel videoclip ufficiale si racconta attraverso un fumetto la storia di una coppia, un cowboy e la sua dama, i cui panni tutti noi abbiamo indossato almeno una volta nella vita. Sgrò, che ha imparato a non prendersi troppo sul serio, ama definirsi “cantautore domestico”, la definizione di un amico che ha fatto sua.

Sul singolo d’esordio ha dichiarato: “A volte mi sembra che le relazioni siano un modo per coprirsi le spalle ed evitare di percepirsi come esseri unici, in via d’estinzione. Tuttavia, a un tratto può accadere che la relazione non vada più avanti, diventa così inevitabile ricominciare tutto da capo e ritrovarsi a stare da soli”. Quindi ha spiegato: “È di questo preciso momento che provo a parlare in questa canzone”.

Nell’intervista, Sgrò ha parlato del suo nuovo singolo, ha ripercorso alcuni suoi ricordi adolescenziali e ha descritto quella che oggi è la sua identità. Il cantante, inoltre, ha parlato degli studi in Lettere Moderne e della sua vera casa, poi ha svelato il suo sogno.

Sgrò, un “cantautore domestico”

La musica è intimità, un rapporto profondo in cui rivedersi e ritrovarsi, soprattutto nei periodi più bui e difficili. Con il suo cantautorato, Sgrò svela agli altri l’interno di una camera, ciò che nasconde una casa, i pensieri che la abitano e che lì restano impressi, in un miscuglio di emozioni e angosce. Con le sue musiche, Sgrò cerca di trattenere i frammenti della sua quotidianità, anche i gesti e gli attimi apparentemente tanto normali. Unisce grande dolcezza a una spiccata sensibilità. Non è facile mettersi a nudo e mostrarsi per quello che si è davvero: le sue canzoni, invece, hanno un tocco di intimità che le rende personali, ben diverso dall’essere “autobiografiche”. Dietro alle parole che ha scritto e ai suoni che ha composto, si celano grandi sacrifici.

Perché si definisce un “cantautore domestico”? “Se esiste questa definizione è merito di un mio amico. È un’espressione auto-ironica che mi piace. Rimanda non tanto a una struttura fisica, ma a qualcosa di simbolico in cui ho pescato le mie emozioni. È uno spazio intimo in cui ho abitato per mesi e così sono nate diverse canzoni.

Per tanto tempo non si è raccontato, ora ha deciso di rimediare. Cosa significa quindi proporre “musica domestica”? “Dentro di me c’è una macchina dello stupore e della meraviglia: quando comincia ad azionarsi metto in musica il calderone emotivo che mi porto dentro”. Negli anni, ha spiegato il cantautore, “mi sono preso troppo sul serio. Lo conferma il fatto che fino a un mese fa neppure i miei più cari amici avevano sentito la mia voce. Scrivo canzoni e compongo musica dall’adolescenza, ma la mia intimità mi ha bloccato finora”. Ora, al contrario, ha decido di affacciarsi alla vita con un tocco di ironia e con un po’ più di leggerezza, “altrimenti il rischio sarebbe quello di non parlare, come ho fatto per vent’anni”.

La casa di Sgrò

Oggi ciascuno prende coscienza del fatto che la casa possa talvolta essere una prigione o, al contrario, la nostra vera salvezza. Ma cos’è per Sgrò casa? “Solo ora ho capito che la casa che mi piace si associa al verbo “tornare”. Casa è quel luogo che per sua natura implica l’andare fuori, ma è lì che dopo essersi allontanati si vuole rientrare”.

“La quarantena forzata, dovuta all’emergenza coronavirus, “mi sta facendo capire che non è questa la mia idea di casa. Essa per me si basa su un rapporto ambivalente. Ne scopro l’importanza quando sono fuori. La sua stessa città è stata scoperta da Sgrò solo dopo essersene allontanato. Ma nel cuore conserva la sua quotidianità trascorsa tra le mura lucchesi, fatta di amicizie, genitori, famiglia. Gioie e sacrifici. Tuttavia, solo uscendo dalla città, “mi sono fatto testimone di me stesso”.

Sgrò, il nuovo singolo

Diretto dal regista Pietro Borzì e animato dalla bravissima Giulia Conoscenti, il video, descrive la parabola della storia d’amore tra i due protagonisti, un cowboy e la sua dama. “Sono contento di non essere io il protagonista del video. Spero anche nei futuri videoclip non appaia il mio volto. Mi piace che sia l’animazione a tessere la trama della mia canzone. La scelta rende il brano meno autobiografico”, ha commentato.

Sgrò sul nuovo singolo ha spiegato: “Si tratta di una canzone che ho scritto 4 anni fa. Riascoltando la mia voce vorrei dire a me stesso che non c’è nulla da temere: la felicità è a due passi. “In differita” è un’anteprima, l’istante prima di un salto nel vuoto”. Quindi ha aggiunto: “Anche in una relazione può capitare di non essere più sulla stessa linea”.

“La mia voce, la mia scrittura e le mie melodie stanno cambiando, ma il mio primo singolo è qualcosa di veramente puro, ha confidato esprimendo la sua contentezza in merito al grande traguardo raggiunto.

Sgrò nuovo singolo

La sua carriera

Sgrò sta già lavorando al suo album: Le canzoni sono pronte. Il secondo singolo sarebbe dovuto uscire ad aprile, ma l’emergenza sanitaria ancora in corso ha comprensibilmente messo in pausa il progetto. Spero esca a settembre”. Poi ha svelato: “Il nuovo brano comincia con la frase: “Non ho voglia più di tornare a casa”. Considerando il tema trattato nella canzone, pubblicarla in una situazione così triste sarebbe stata una scelta prematura”.

Sulla sua carriera, tra i momenti di crisi e l’irrefrenabile voglia di fare, Sgrò ha confidato: “Per varie ragioni la mia adolescenza è stata una resistenza continua al fatto che gli altri mi parlassero addosso”. Infatti, ha precisato: “Mi sono reso conto che il mondo è diviso in due categorie: c’è chi parla e chi viene parlato. Io venivo parlato e quindi non esistevo. Si considera solo chi domina il mondo”.

È in quel particolare e turbolento momento della sua vita che Francesco ha acquistato il suo primo album: “Lo ricordo bene: “Rimmel” di De Gregori. Da adolescente la canzone è diventata il mio spazio. Era l’unico luogo in cui riuscivo a parlare”, accantonare i dispiaceri per scoprire e assaporare la piacevolezza della vita. “La canzone mi permette di essere me stesso”, ha aggiunto.

Sgrò nuovo singolo

I progetti di Sgrò, tra passato e futuro

Si è detto soddisfatto anche degli studi compiuti: la laurea in Lettere Moderne e poi la specialistica “mi hanno fatto posticipare i miei progetti da cantautore”. Tuttavia, si è detto orgoglioso per il percorso costruito fin qui:Sono felicissimo dei miei studi. Mi hanno dato tanto. La letteratura mi ha fatto imparare ad ascoltare sia gli altri sia i sentimenti più complessi”, una capacità oggi troppo spesso assente.

Nell’intervista Sgrò ha parlato del suo nuovo singolo, ma anche dei suoi sogni nel cassetto. C’è un desiderio in particolare che vorrebbe realizzare: “Incontrare artisti che stimo e conoscere addetti ai lavori nel campo della musica e da cui ho solo da imparare”.