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Chef Vissani contro il nuovo decreto: "Ora il cibo lo diamo ai cinghiali"

gianfranco vissani

Lo Chef Vissani ha invitato tutti i ristoratori ad unirsi contro le misure del nuovo decreto che mettono in ginocchio l'intera categoria.

Lo chef Gianfranco Vissani si è duramente scagliato contro le norme contenute nel nuovo decreto in vigore dal 15 marzo al 6 aprile che di fatto chiude bar e ristoranti in tutta Italia (ad eccezione della Sardegna) anche durante le festività pasquali: “Con queste zone il cibo lo andiamo a dare ai cinghiali“.

Vissani contro il nuovo decreto

Intervistato da La Verità, il ristoratore ha dunque invitato tutti i suoi colleghi italiani ad unirsi come segno di protesta contro le misure e per chiedere che le perdite vengano ristorate. Ha poi accusato il governo di pensare soltanto ai lavoratori stataliche “hanno 14 stipendi, pure qualche incentivo e i soldi che arrivano ogni mese. A noi imprenditori no. Viviamo in un mondo surreale“.

Vissani ha sottolineato come queste chiusure portino anche ad una sorta di lotta di classe tra lavoratori di serie A, quelli delle grandi città che guadagnino molto con il delivery, e di serie B, quelli dei paesi più piccoli. “Io ho un ristorante su un lago finto. Il ponte è chiuso e abbiamo difficoltà a far arrivare gente. E ormai è un mese che siamo chiusi“, ha spiegato. Di qui l’esortazione a mettere da parte l’individualismo e a puntare sulla coesione tra ristoratori con la consapevolezza che l’unione fa la forza.

Ha infine fatto notare come l’Italia sia all’ultimo posto per sostegni dati alla categoria citando il caso del titolare dell’Harry’s Bar di Venezia che, avendo un grande hotel in Spagna, ha ricevuto 600 mila euro di aiuti. Suo figlio invece soltanto 1.200 euro come partita iva. “Parlano di ristori ma se hai pendenze fiscali non ti danno una lira“, ha concluso.