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Marco Paolini, dopo l'incidente mortale: "E' devastato"

Marco Paolini

Un istante di distrazione forse causato da un colpo di tosse: così Marco Paolini ha provocato un incidente mortale nel Veronese. Ora è devastato

Due giorni dopo l’incidente stradale avvenuto sull’A4, la signora a bordo della sua Fiat 500 insieme a un’amica è stata dichiarata cerebralmente morta. Contro l’auto della donna si era schiantata la Volvo di Marco Paolini, al volante della stessa. A provocare il devastante incidente (un urto dal forte impatto che però, fortunatamente, non è andato a coinvolgere altre vetture) sarebbe stato un momento di distrazione da parte dell’attore veneto, forse dovuto a un improvviso colpo di tosse. Il pericolo è davvero dietro l’angolo: all’indomani della tragedia Paolini si è dimostrato profondamente scosso e sofferente. E’ distrutto e devastato. Il senso di colpa lo tormenta, il suo animo si sente lacerato e travagliato dal dolore.

Dopo l’incidente: Paolini è distrutto

E’ uno dei pionieri del cosiddetto “teatro di narrazione”. Un teatro civile, privo di fronzoli scenici e narrativi, incentrato sulla performance oratoria dell’attore in scena. Il più celebre lavoro di Paolini, quello che gli ha spianato la strada verso il successo (anche televisivo) è stato “Il racconto del Vajont” (1994). E’ così che Paolini ha coronato la sua intensa passione teatrale e per la recitazione.

A seguito del tragico incidente avvenuto martedì 17 luglio 2018, tutti gli spettacoli teatrali previsti in questi giorni sono stati annullati. L’avviso è stato pubblicato sul sito della Jolefilm srl, la storica casa di produzione di Marco Paolini. Nessun comunicato ufficiale, almeno per ora. Il 62enne attore bellunese è sconvolto. Non parla con nessuno.

Due giorni dopo l’incidente avvenuto sull’A4, la signora rimasta coinvolta, Alessandra Lighezzolo, è stata dichiarata cerebralmente morta. La donna viaggiava su una 500 quando Marco Paolini a bordo della sua auto l’ha tamponata scaraventando e ribaltando la Fiat con la Lighezzolo e un’amica. Così la 500 (andata distrutta) è stata scaraventata sulla corsia della carreggiata opposta.

Marco Paolini

Sebbene profondamente afflitto e trafitto da un dolore sincero e dilaniante, Paolini non ha mai negato la realtà dei fatti. Riportando la vicenda a soccorritori e forze dell’ordine, l’attore ha detto fin da subito: “E’ stata colpa mia”. Si era sottoposto anche all’etilometro. Il risultato era apparso negativo. Quindi, Paolini aveva anche deciso di consegnare il suo telefono personale alla polizia stradale. In questo modo avrebbero potuto verificarne il possibile uso durante gli attimi dell’incidente. Anche in tal caso esito negativo.

Diverse fonti propendono per un colpo di tosse. Forse, nelle ultime settimane , non godeva di ottima salute ed era leggermente cagionevole. Infatti, raschi e copi di tosse sono fastidi rilevati anche dagli spettatori che hanno assistito all’ultimo spettacolo a Verona. L’attore era andato in scena la sera precedente il mortale incidente.

Parla il produttore di Paolini

Marco è devastato, non riesce neppure a parlare. Per uno come lui, che ha speso l’intera carriera a sensibilizzare gli altri alla responsabilità dell’adulto, questa è una tragedia impossibile da superare”. Parole forti e comprensibili: è questo ciò che ha detto al Corriere della Sera Federico Bonsembiante, storico produttore di Paolini e con la Jolefilm di molti film di Andrea Segre.

Paolini non riesce a parlare poiché troppo scosso e addolorato. A farsi avanti è stata sua moglie, Michela Signori, 47 anni, anche lei produttrice della Jolefilm. Quest’ultima, infatti, aveva provato a raggiungere la famiglia della donna 53enne nell’ospedale in cui era ricoverata prima di morire. Tuttavia, sembrerebbe non essere riuscita a raggiungere i parenti della vittima prima di entrare. Così, alla fine, avrebbe desistito.

Il figlio della vittima

Il figlio della Lighezzolo, Edoardo Meggiolaro, aveva risposto stizzito di fronte al dolore di Paolini. Infatti, si era lamentato su Facebook. Aveva sbottato: “Alla faccia che il signor Paolini è vicino a noi. E nessuno si è visto”.

Tuttavia, in seguito, Edoardo si sarebbe pentito e scusato per la frase detta d’impulso, in preda alla rabbia e al dolore di un figlio che ha perso per sempre la propria amata mamma. Meggilaro, infatti, si sarebbe poi scusato per bocca di un amico. Quella frase è stata pronunciata dopo aver saputo della morte della madre.

Ora Paolini è indagato per omicidio stradale. E in molti sottolineano il destino beffardo che si è tremendamente sferrato nei confronti un uomo umanamente vicino alle persone comuni, sempre attento a responsabilizzare gli altri. Un uomo (ancora prima di attore) che è sempre stato capace di raccontare un mondo lontano della frenesia della contemporaneità. Lo dimostrano già i suoi primi spettacoli sui testi di Luigi Meneghello o i primi documentari su Mario Rigoni Stern.