Milano. Una vicenda che inizia come tante altre ma che finisce per diventare un’eccezione. La chiamata al centralino dei taxi da parte di una coppia di futuri genitori e la richiesta di dirigersi al più presto verso la clinica Mangiagalli: la donna è incinta e deve partorire.
Le parole dei neogenitori
«Dopo circa un chilometro, la mamma ha iniziato ad accusare dolori e a lamentarsi. In un primo momento mi sono fatto prendere un po’ dal panico – racconta il tassista a Il Giorno –, il travaglio era iniziato, le dicevo di respirare ma non sapevo se fermarmi o proseguire. Insomma, la mia auto è pulita ma non è asettica come una sala operatoria. ‘Avanti’, mi ha incoraggiato il quasi papà», che ha proseguito ai microfoni del Corriere della Sera: «Non pensavo che la mia compagna potesse partorire in quegli istanti, è stato uno shock ma sono rimasto tranquillo, non volevo agitarla. Le tenevo la mano. […] Ho telefonato al tassista per ringraziarlo e per dirgli che stiamo tutti bene. Con la promessa di rivedersi presto, Voglio offrirgli una cena».
Il parto sui sedili del taxi
Stando a quanto riferito, la donna e il neonato stanno bene e sono stati affidati alle cure dei medici. Arrivato al Pronto soccorso ostetrico ginecologico della Mangiagalli, gli stessi hanno provveduto a tagliare il cordone ombelicale e ad accompagnare la neo mamma in sala travaglio per le procedure sanitarie del caso. Il piccolo, un maschietto appunto, pesa 3,6 chili.