> > Valpolicella, 13enne morto investito da un'auto pirata: arrestato il conducente

Valpolicella, 13enne morto investito da un'auto pirata: arrestato il conducente

Sono in corso le indagini per ricostruire la dinamica dell'incidente

La vittima, un ragazzo di 13 anni, è stato trasportato in gravissime condizioni all'ospedale di Verona

Non c’è stato nulla da fare per Chris Obeng che, nella giornata di ieri poco prima della mezzanotte, ha perso la vita dopo essere stato investito da un auto pirata a San Vito di Negrar, in Valpolicella. Il 13enne è stato trasportato in gravissime condizioni, subito dopo l’impatto, all’ospedale di Borgo Trento a Verona dove è morto dopo diverse ore di agonia. Con il procedere delle indagini, le autorità hanno riferito che il conducente dell’auto che ha travolto e ucciso il ragazzino è stato individuato e arrestato.

L’incidente

Secondo quanto ricostruito, il 13enne stava camminando in via San Vito quando è stato colpito da un’auto pirata, che si è allontanata senza prestare soccorso alla vittima. Il ragazzo, trasportato d’emergenza all’ospedale di Verona, è morto dopo ore di agonia. Gli agenti della polizia stradale stanno lavorando per ricostruire la dinamica dell’incidente, ma ancora non si ha nessuna traccia della macchina che ha colpito a morte la giovane vittima.

La vittima

Chris Obeng era un ragazzo di origini ghanesi, residente con la famiglia a Negrar, comune della provincia di Verona. Il 13enne, che a settembre avrebbe compiuto 14 anni, era tesserato alla Figc e giocava in una delle squadre giovanili del Negrar con un sogno nel cassetto: diventare un calciatore. I genitori di Chris, il padre è operaio in un’azienda metalmeccanica, sono in Italia da circa vent’anni e qui sono nati i loro tre figli.

L’arresto

Le forze dell’ordine che stanno indagando sul tragico incidente hanno riferito di aver identificato il conducente dell’auto pirata che ha spezzato la vita del giovane Chris Obeng. A quanto si apprende, si tratta di un operaio di 39 anni del posto con precedenti per spaccio di stupefacenti e guida in stato di ebrezza.

Stando a quanto riferito dai medici che hanno tentato di salvare la vita del ragazzino, il 13enne “poteva essere salvato se soccorso subito”