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Muore per aneurisma a 14 anni, pensavano fosse stress

muore per aneurisma

Muore per aneurisma a soli 14 anni. Dopo svariati sintomi che facevano dedurre qualcosa di pericoloso i medici dell'ospedale Pertini di Roma hanno minimizzato.

Muore per aneurisma a soli 14 anni. Dopo svariati sintomi che facevano dedurre qualcosa di pericoloso i medici dell’ospedale Pertini di Roma hanno minimizzato. I medici dicono “è solo stress” quando in realtà la ragazza vomitava sangue. In realtà la ragazza stava affrontando un’emorragia cerebrale causata da una aneurisma. I genitori, disperati, stanno cercando di capire cosa è realmente successo in quell’ospedale. In corso ora le indagini e in aiuto, il ministro Lorenzin, ha inviato una task force per un’ispezione.

Muore per aneurisma

E’ la vicenda di una giovane ragazza che ha perso la vita a causa di una aneurisma. Tutto inizia una mattina nella quale la ragazza ha cominciato a sentirsi parecchio male. Aveva dei fortissimi mal di testa e ad un certo punto, mentre si trovava a scuola, la ragazza comincia a perdere sangue dalla bocca. Questo è un sintomo, se non altro, da non sottovalutare.

Al contrario i medici dell’ospedale Pertini di Roma hanno deciso proprio di sottovalutare questo sintomo, minimizzando, e dicendo che si trattava soltanto di stress. A questo proposito la famiglia della ragazza ha deciso di denunciare i medici e l’ospedale. Secondo la famiglia avrebbero archiviato il caso molto frettolosamente e senza considerare fino in fondo il malessere che stava vivendo la giovane.

La vicenda

Tutto accade nell’aula dove la giovane quotidianamente seguiva le lezioni. Frequentava il ginnasio del liceo Orazio. Una mattina, come le altre, succede qualcosa. Comincia a sentirsi particolarmente male, la testa comincia a dolorarle in un modo incredibile finchè non cade a terra con il sangue alla bocca. Sia gli studenti che il professore sono piuttosto preoccupati e chiamano subito l’ambulanza. Sul mezzo di trasporto la ragazza comincia ad essere sottoposta ad un’ipotetica diagnosi.

Per prima cosa ipotizzano una crisi epilettica, ma presto questa pista viene esclusa. La ragazza sta molto male e tenta di farlo capire in tutti i modi a chi la sta soccorrendo. I medici fanno notare alla madre che forse quei sintomi sono causati da un pò di stress per qualche interrogazione. Ovviamente la madre esclude questa diagnosi e fa notare, ancora una volta, quanto sua figlia in realtà stia male. Nel frattempo la vittima continua a vomitare un misto di sangue e bava, sintomo che avrebbe dovuto portare i medici a pensare di fare qualche esame in più.

Gli esami

La madre insiste e cerca di convincere i medici di sottoporre alla figlia una tac o una risonanza magnetica, ma non ottiene nessuna attenzione. I medici continuano ad insistere che si tratti di un pò di stress, forse per l’interrogazione o forse per il ciclo mestruale appena concluso. La ragazza però continua a peggiorare sempre di più e il tempo passa inesorabile.

Ad un certo punto le iniettano una flebo di acqua e zucchero, una cosa inutile che fa perdere ulteriore tempo prezioso. La madre continua ad insistere con i medici e gli invita a fare una tac alla figlia. Dopo un lasso di tempo quasi infinito i medici decidono di sottoporre la ragazza ad una tac, ed ecco che arriva il risultato.

Troppo tardi

Finalmente dopo ore e ore di attesa i medici decidono di fare una tac che rivela il vero male della ragazza. La giovane ha un’emorragia cerebrale causata da una aneurisma. I risultati però non arrivano subito, anche questa volta, la famiglia e costretta ad aspettare almeno un’ora. I medici respingono questa tesi e dicono che i risultati del test sono arrivati subito.

In ogni caso, una volta arivati i risultati, non è certamente più necessario somministrare la flebo. E’ necessario invece che un’equipe specializzata intervenga al più presto. Così decidono di portare la ragazza all’ospedale pediatrico Bambino Gesù. Anche questa volta, con molta calma, e quindi senza elisoccorso. Anche se la situazione era piuttosto grave i medici continuano a prendersela con comodo.

La morte

La ragazza, praticamente in fin di vita, con una gravissima emorragia nel cervello, invece di essere trasportata d’urgenza con un’elisoccorso, viene trasportata con una comune ambulanza. Ogni secondo è prezioso perchè le speranze di vita aumentino. Ma ancora niente, l’atteggiamento rimane sempre quello. Superficiale. Una volta arrivata all’ospedale pediatrico la ragazza è in gravissime condizioni. E’ troppo tardi.

La ragazza muore per aneurisma dopo due giorni di lungo travaglio e lotta contro la morte. Purtroppo i costanti ritardi sembra che abbiano aggravato molto la situazione. La madre e la famgilia hanno già denunciato i medici e l’ospedale. La famiglia, accompagnata dall’avvocato Giuseppe Rombolà, vuole far luce su quanto è accaduto alla figlia. A tal propostito è internevuta anche la Regione e il ministro Lorenzin ha deciso di inviare una task force per eseguire le indagini al Pertini.