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'Ndrangheta, eseguiti 18 fermi: c'è anche un sindaco

'Ndrangheta, fermi a Reggio Calabria

Colpita la cosca Alvaro di Sinopoli. Tra le persone fermate c'è anche il sindaco di Delianuova e due imprenditori.

Il comando provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria ha portato a termine una vasta operazione contro la ‘Ndrangheta nel territorio dell’Asrpomonte. Gli agenti hanno eseguito un ordine di fermo emesso dalla Dda (Direzione distrettuale antimafia) per colpire la cosca Alvaro di Sinopoli. Sarebbero almeno 18 le persone in manette. Le accuse sono di associazione di tipo mafioso, estorsione, truffa aggravata e trasferimento fraudolento di valori. I capi di imputazione sono aggravati dal metodo e dalle finalità mafiose.

Fermato anche un sindaco

Tra le persone fermate ci sarebbe anche un sindaco dell’aspromontano. Si tratta di Francesco Rossi, primo cittadino di Delianuova. È stato eletto nel 2015 con una lista civica. Gli investigatori ritengono che faccia parte della cosca a tutti gli effetti e che abbia influenzato i finanziamenti pubblici per arricchirla. Insieme a lui, fermati anche due imprenditori.

I dettagli dell’operazione saranno resi dal procuratore noti durante una conferenza stampa convocata per le 10.30 del 24 settembre al comando provinciale dei Carabinieri.

La cosca Alvaro

La cosca Alvaro di Sinopoli è considerata una delle più potenti della ‘Ndrangheta calabrese e di tutta la mafia tirrenica. Il gruppo ha infiltrazioni negli enti pubblici e nelle amministrazioni locali, grazie alle quali si procura appalti e finanziamenti pubblici. La loro ascesa a livello locale iniziò nel 1945. Sostenuti dalle famiglie Forgione e Violi, si scontrarono in una faida con i Filleti-De Angelis-Orfeo e ne uscirono vincitori. Negli anni Sessanta la faida esplose nuovamente e si concluse nel 1967 con la rinnovata supremazia degli Alvaro. Negli anni Settanta, la cosca fu coinvolta in diversi sequestri di persona e nel traffico internazionale di droga (con particolari rapporti con l’Australia, dove sono emigrati diversi componenti della famiglia).

La cosca è presente anche a Roma e in diverse città del centro e del nord, compresa Milano. Nel marzo 2018, Antonino Penna e Rocco Corica hanno rivelato al procuratore Simone Canale che sarebbe stato Nicola Alvaro a uccidere il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa nel 1982.