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Alla manfiestazione di sabato 9 ottobre, che ha messo a ferro e fuoco le strade della Capitale, seguiranno nuove proteste. Ad averle organizzate sono i no green pass, che dopo la protesta di Roma e quella di Trieste promettono di scendere in piazza anche a Milano. Dietro i migliaia di manifestanti non ci sono solo i fascisti e i complottisti: a opporsi all’intoduzione del certificato verde sui posti di lavoro sono anche mamme, disoccupati e precari, lavoratori e pensionati.
No green pass, chi sono i manifestanti
A protestare contro il green pass obbligatorio non sono solo fascisti e neofascisti, non solo i violenti. Non ci sono esclusivamente i ribelli e i complottisti.
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Ci sono anche camionisti, mamme spaventate e pensionati indigenti, rider e insegnanti che hanno voluto esprimere il proprio malessere manifestando contro il lavoro povero, la precarietà e la difficile ripresa in un periodo di crisi perenne.
No green pass, possibile sciopero venerdì 15 ottobre
Proprio nel giorno in cui i datori di lavoro per la prima volta dovranno accertare che i propri dipendenti siano in possesso del certificato verde, i no green pass pensano a uno sciopero.
Così emerge da alcuni canali Telegram, dove sta circolando un invito a scioperare. “Venerdì 15 ottobre, dalle ore 15.00, in piazza Santi Apostoli, a Roma. E anche in ogni altro luogo, si va avanti ad oltranza: in difesa del Diritto allo studio e al Lavoro. In difesa della nostra Costituzione”, si legge.
Sempre su Telegram i legali del Movimento Libera Scelta invitano i lavoratori sprovvisti di certificato verde a non recarsi al lavoro. “Impugnate la sanzione, il governo non ha dimostrato la persistenza dell’epidemia, si viola l’articolo 13 della Costituzione”, ribadiscono.
No green pass, le percentuali tra i lavoratori
Tra i portuali il 40% non sarebbe vaccinato e il 30% tra gli autotrasportatori. Situazione analoga nel settore agricolo, dove un terzo dei 390mila addetti non ha ricevuto il vaccino anti-Covid. Lo stesso per colf e badanti, dove il 50% pare non abbia ricevuto la vaccinazione e nel trasporto pubblico (dal 10 al 20% di non vaccinati). Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Fipe-Confcommercio, nel settore della ristorazione chi non ha aderito alla vaccinazione non raggiunge il 10%.
In definitiva, i lavoratori non vaccinati sarebbero 2,5 milioni, di cui oltre 2,2 lavorano nel privato.