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Nokia licenzierà tra i 9.000 e i 14.000 dipendenti entro il 2026

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L’azienda intende tagliare i costi fra 800 milioni e 1,2 miliardi di euro dopo un calo dei profitti trimestrali di oltre il 70%

Nokia, produttore finlandese di smartphone a altri dispositivi di telecomunicazioni, prevede il licenziamento di 11.000-14.000 dipendenti entro il 2026. L’obiettivo è tagliare costi tra 800 milioni e 1,2 miliardi di euro, influenzati da una domanda in calo nel settore delle telecomunicazioni.

Nokia: il calo delle vendite degli ultimi anni

Non sono state comunicate ancora informazioni dettagliate riguardo ai tempi e alla distribuzione geografica dei licenziamenti, ma sembra probabile che coinvolgeranno lavoratori in tutto il mondo. Il CEO Lundmark ha dichiarato che il settore della ricerca e sviluppo subirà i minori tagli. Nokia, un leader nella produzione di apparecchiature 5G, ha già registrato una diminuzione delle vendite di smartphone negli anni precedenti, in particolare in Nord America, il suo mercato principale, e ora sta affrontando una stagnazione nella crescente domanda indiana. Anche l’azienda svedese Ericsson ha annunciato importanti riduzioni del personale quest’anno, che coinvolgeranno l’8% dei suoi dipendenti.

Il drastico calo dei profitti e l’incertezza sul futuro

Secondo tale piano, entro il 2026, prevede di licenziare tra gli 11.000 e i 14.000 dipendenti, rappresentanti oltre il 13% della sua forza lavoro attuale. Questa decisione è motivata da un drastico calo dei profitti trimestrali, che hanno registrato un declino di oltre il 70% rispetto all’anno precedente. Le ragioni principali di questi risultati negativi possono essere attribuite principalmente a un rallentamento della domanda nel mercato delle telecomunicazioni.

Il CEO dell’azienda, Pekka Lundmark, ha dichiarato che l’azienda è costretta a intraprendere questa azione di taglio dei costi, che mira a risparmiare tra 800 milioni e 1,2 miliardi di euro. Questo passo è stato considerato come una mossa necessaria per adattarsi all’incertezza che attualmente permea il mercato delle telecomunicazioni.