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Nuova scoperta a Paestum: trovati Eros e delfini nel tempietto

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A Paestum gli archeologi hanno assitito a una nuova scoperta sensazionale: ritrovate statuette di Eros e delfini del piccolo tempio di Nettuno

Gli scavi di Paestum hanno dato alla luce una nuova scoperta artistica: ritrovati statuette di Eros e delfini nel tempietto. La direttrice degli scavi: “Quasi un tempio in miniatura di Nettuno”.

Nuova scoperta a Paestum: ritrovate statuette di Eros e delfini

A Paestum gli scavi continuano senza sosta, perché dietri l’angolo c’è sempre una nuova scoperta da fare: gli archeologi infatti hanno ritrovato statuette di Eros e delfini, probabilmente appartenenti a un piccolo tempio in minatura di Nettuno.

E’ il più piccolo tempio periptero dorico che conosciamo prima dell’età ellenistica, il primo edificio che a Paestum esprime pienamente il canone dorico”, spiega Gabriel Zuchtriegel, l’ex direttore di Paestum oggi alla guida di Pompei che ha appena dato alle stampe un corposo studio sull’architettura dorica.

Molto importante, quindi, anche perché in qualche modo dimostra l’autonomia artistica e culturale della comunità e sconfessa chi ha sempre creduto che nelle colonie ci si limitasse a copiare le produzioni della madrepatria“, continua il suo intervento l’ex direttore degli scavi.

“Ogni giorno una sopresa”

“Ogni giorno una sorpresa-dichiara all’Ansa la direttrice Tiziana D’Angeloper capire di più, certo, ci vorrà tempo, serviranno studi, restauri, analisi di laboratorio. Intanto, si procede con le ricerche per documentare ogni periodo di vita del tempio fino ad arrivare al momento della sua costruzione, cercando anche di capire la dinamica che ha portato una parte delle mura a collassare sul retro dell’edificio“.

“Gli elementi di forte interesse “sono tanti”, sottolinea D’Angelo. Come la firma – proprio su una delle statuette col delfino- degli Avili, “una famiglia di ceramisti di origine laziale, nota anche a Delo, la cui presenza qui a Paestum non era mai stata documentata“.

Il ritrovamento

Davvro riccala distesa di oggetti ritrovati nello spazio che separa il fronte dell’edificio dall’altare, eretto come di regola all’esterno: statue in terracotta con i volti delle divinità con il piccolo eros a cavallo del delfino, templi e altari in miniatura.

Ornamenti di puri artigianato che si aggiungono quindi alle sette teste di toro ritrovate intorno all’altare, forse oggetti di scena a disposizione di chi amministrava il culto.