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Omicidio Bulger: il caso che scioccò l’Inghilterra

Bulger

L’efferato omicidio di James Bulger fu un famoso caso che suscitò molto clamore tra gli inglesi, il crimine venne commesso nel 1993

La storia che stiamo per raccontarvi è decisamente raccapricciante, fu un crimine terribile che sconvolse l’Inghilterra e il mondo intero. Il rapimento e l’uccisione di un bimbo di solo due anni di età da parte di due bambini di 10 anni, Robert Thompson e Jon Venables (ambedue nati nel mese di agosto del 1982). Il bimbo di due anni ucciso abitava a Kirkby.
Il piccolo James scomparve dal centro commerciale New Strand (che era ubicato a Bootle), il bimbo si trovava con sua madre Denise, la data della sua scomparsa è quella del 12 febbraio del 1993. In seguito il corpo mutilato del piccolo James venne ritrovato il 14 febbraio. Verso la fine del mese di novembre (e precisamente: il giorno 24) del 1993, i due ragazzini 11enni vennero giudicati colpevoli dalla suprema corte di Preston.
Passati pochi giorni dall’efferato crimine, le testimonianze raccolte e l’interrogatorio dei due bambini resero possibile la ricostruzione dell’intera vicenda nei minimi dettagli. Le immagini registrate delle telecamere di sorveglianza del New Strand Shopping Centre a Bottle permisero di individuare senza ombra di dubbio i due rapitori. Questi ultimi erano Jon Venables e Robert Thompson, poi fu possibile osservare i due undicenni che transitavano nei pressi dell’entrata del negozio, selezionando un determinato obiettivo.
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La dinamica dell’efferato crimine

Quel giorno i due ragazzini non erano andati a scuola, e transitavano nei pressi dei magazzini Strand, in tale centro commerciale avevano comprato (ma specialmente rubato come deposero in seguito), il pupazzo di un troll, diverse batterie, caramelle ed anche un piccolo barattolo di vernice per modellismo. Molti di questi oggetti vennero recuperati sulla scena del crimine.
In seguito iniziarono a giocare sulle scale mobili del magazzino e tutto questo fino a quando non vennero cacciati; quindi, a questo punto, si recarono nel limitrofo McDonald’s e iniziarono anche lì a risalire con insistenza sulle scale, ma, quasi subito, furono cacciati.
Non sapevano più come passare il tempo, a questo punto uno dei due (ma entrambi si accusarono in seguito a vicenda) esclamò: “Perché non prendiamo un bambino?”. Secondo la testimonianza di Jon, Robert disse di rapire un bambino e di portarlo in mezzo allo stradone, questo per provocare un sinistro. Cercarono di attirare verso di loro un bimbo di 2 anni che era intento a giocare con la sorellina, ma la madre riuscì a recuperare il piccolo e li costrinse alla fuga. La madre ricordò che essi sussurravano “prendiamo uno dei due”.
Poco tempo dopo ritornarono verso il New Strand Shopping Centre, dove un bimbo di due anni, James Bulger, si era recato unitamente a Denise (la madre). Quest’ultima entrò nella macelleria all’incirca alle 15:40 con James ordinando al bancone delle costolette di agnello. Nel frattempo James iniziò a girovagare per il negozio nelle immediate vicinanze della porta aperta. In quell’istante i due futuri assassini iniziarono a scambiare quattro chiacchiere con il bimbo, in seguito lo portarono via due minuti più tardi; quando la madre uscì, si accorse quasi subito della scomparsa di James.
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Il delitto raccapricciante

Venne calcolato, che nel mentre della loro lunga passeggiata, i tre erano stati visti da ben trentotto persone, che in seguito avrebbero testimoniato e che sarebbero state bersagliate da notevoli polemiche, e questo perché nessuno sospettando qualcosa era intervenuto per salvare il bimbo di due anni. Quando si dirigevano verso la ferrovia, uno di loro tolse il cappuccio dal giubbotto di James e lo gettò tra le piante. L’indumento era stato utile per nascondere le ferite che il piccolo James aveva riportato. Jon, quindi, lo ritenne forse non più necessario.
La dinamica dei fatti ricostruita nel mentre del processo mostrò che, nelle immediate vicinanze della stazione ferroviaria, uno dei due ragazzi prese la vernice blu (comprata la stessa mattina) e la mise sulla faccia di James. I due assassini lo colpirono con dei sassi, con dei mattoni e con una pesante sbarra d’acciaio. Uno dei due ragazzi lo prese a calci, e Thompson lo colpì violentemente al volto con un calcio (in maniera talmente forte che l’impronta della sua scarpa rimase impressa). In seguito i due assassini infierirono con brutalità sul piccolo James.
L’efferato crimine scatenò un’onda di rabbia nella metropoli di Liverpool, la famiglia di un ragazzo sottoposto ad interrogatorio ma poco dopo rilasciato, venne costretta ad andare via dalla città. Le ricerche degli assassini terminarono quando una donna credette di aver riconosciuto due ragazzini locali (quelli visti nelle immagini della videocamera di sorveglianza dei grandi magazzini), avvisò la polizia, che fermò i sue sospetti. La giovane età dei ragazzi sconvolse gli agenti; infatti le prime indiscrezioni apparse sui mezzi di informazione parlavano genericamente di “due giovani”.