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Omicidio Massimo Melis, il procuratore: "Un testimone ha visto Oste armato quella sera"

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Un testimone avrebbe riferito di aver visto Luigi Oste, arrestato per l'omicidio di Massimo Melis, armato nei pressi della scena del crimine. 

Emergono nuovi dettagli sull’omicidio di Massimo Melis avvenuto a Torino la notte di Halloween per il quale è accusato Luigi Oste, l’uomo che si sarebbe invaghito dell’amica Patrizia Cataldo: un testimone l’avrebbe visto armato nei pressi della zona in cui è avvenuto il delitto.

Omicidio Massimo Melis: testimone ha visto Oste armato

È quanto reso noto dal procuratore capo di Torino Anna Maria Loreto nel descrivere gli sviluppi dell’indagine sui fatti per cui resta in carcere il barista arrestato la sera di venerdì 5 novembre. Il giudice non ha infatti convalidato il fermo disposto dal pm, non riconoscendo il pericolo di fuga, ma ha emesso una nuova ordinanza di custodia cautelare nei confronti dell’indagato.

Un testimone, ha spiegato la Loreto, l’avrebbe visto armato vicino alla scena del crimine e le stesse telecamere di videosorveglianza posizionate in corso Vercelli e in via Gottardo hanno accertato la sua presenza in un orario compatibile con quello dell’omicidio.

Omicidio Massimo Melis, testimone ha visto Oste armato: le due aggravanti

Il procuratore ha poi evidenziato come l’omicidio si sia diretto non verso Patrizia, della quale Luigi si sarebbe invaghito mentre lei era tornata a rifrequentare Melis, ma verso una terza persona. “Questo è ancora più grave perché è proprio la volontà punitiva verso la donna che viene considerata un oggetto, un’appartenenza che non ha neppure il diritto di ribellarsi“.

Il gip, ha concluso, ha poi riconosciuto la sussistenza di due aggravanti. La premeditazione, perché Oste da circa 2 mesi spiava tutti i movimenti della vittima e della sua amica, e i futili motivi.