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Tragedia Scandicci: uccide la moglie e tenta il suicidio

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Un uomo di 53 anni ha tentato il suicidio dopo aver ucciso la moglie, una donna thailandese di 53 anni. Ora si trova ricoverato in gravi condizioni.

Tragedia Scandicci, Rosario Giangrasso ha ucciso la moglie thailandese di 53 anni e ha tentato subito dopo il suicidio. L’orrendo episodio è stato denunciato dalla povera figlia di 16 anni della coppia, che tornando a casa, ha trovato il padre in un bagno di sangue nella sua camera da letto. La madre invece era già morta e si trovava in un’altra stanza della casa. Luxoricida di 43 anni è ricoverato in ospedale dopo le ferite che si è inferto ed è in grave condizioni,ma non si trova in pericolo di vita.

Tragedia Scandicci: dinamica e movente del delitto

Rosario Giangrasso è un uomo che nella vita ha sempre fatto tanti lavoretti, dal giardiniere al muratore, ma è sempre stato condizionato da tanti problemi psicologici ed economici. Secondo le ricostruzioni del reparto operativo dei carabinieri, guidato dal maggiore Carmine Rosciano, e supportato dal pubblico ministero Christine von Borries, il giovane uomo era tormentato dalla paura di essere sfrattato dalla casa che condivideva con la moglie Dao, 44 anni, di origine thailandese e la figlia di 16 anni.

Inoltre secondo le testimonianze dei vicini di casa, il rapporto coniugale tra i due era in crisi, per via dei tanti problemi dell’uomo. Di conseguenza Giangrasso avrebbe ucciso la moglie per paura di essere lasciato e in preda a un raptus di follia. Egli ha compiuto l’omicidio strangolando la povera vittima con una fascetta elettrica e prendendola a bastonate.

Dopo aver compiuto il tragico atto, ha trascinato la moglie in un’altra stanza nascondendola con un piumone e ha tentato il suicidio , colpendo se stesso più volte con un coltello da cucina. Il suo tentativo non è riuscito perchè la figlia ha chiamato i soccorsi in maniera veloce salvando il padre, che ora si trova sotto custodia all’ospedale.

Rosario Giangrasso: le accuse alle istituzioni

Dopo aver compiuto il barbaro omicidio, Rosario Giangrasso ha lasciato un bigliettino nel quale accusa le istituzioni e altre persone di averlo abbandonato. Allo stesso tempo ha voluto però ringraziare un parroco e degli amici che lo hanno sostenuto. Non è la prima volta che balza agli onori della cronaca. Infatti lo scorso luglio si era arrampicato sulle impalcature del Duomo di Firenze, per denunciare le sue difficoltà economiche. Inoltre tempo prima si era presentato con un cartello all’ospedale di Torregalli, dichiarando che era disposto a vendere un rene per sfamare la sua famiglia, pur di non perdere i figli. Purtroppo non è la prima volta che nel nostro paese qualcuno si rende disponibile a fare lo stesso gesto, per problemi economici.

Infatti la sua più grande paura era quella che gli venissero sottratti i figli per le sue difficoltà economiche. Per un periodo aveva lavorato anche come custode per lo Scandicci Calcio, ma lo stipendio di 650 euro non era comunque abbastanza per coprire tutte le sue spese familiari. Da un pò di tempo era seguito con molta attenzione e costanza dai servizi sociali di Scandicci, ma purtroppo il loro lavoro non è servito per evitare questo tragico episodio, che ha sconvolto un’intera comunità.