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Omicidio Yara Gambirasio, parla il gip: "La PM Ruggeri deve essere indagata per frode"

letizia ruggeri

Le dichiarazioni del gip fanno tremare la donna che lavorò alacremente sul caso Yara Gambirasio

Doccia fredda, anzi gelida per Lucia Ruggeri, il pubblico ministero che per tre lunghi anni, a partire dal 2011, ha lavorato al delicato caso dell’adolescente Yara Gambirasio. Il gip di Venezia, Alberto Scaramuzza, ha infatti deciso di indagarla per frode in processo penale e depistaggio, un reato punibile in Italia con il carcere da 3 a 8 anni.

La decisione del giudice per le indagini preliminari è legata alla condotta di Ruggeri rispetto alla gestione delle delicate indagini sui campioni di DNA rinvenuti sul corpo esamine della ragazzina, campioni che dopo tre anni e una ricerca inedita per la giustizia italiana avrebbero portato prima all’identificazione del cosiddetto “ignoto 1” e successivamente all’arresto di Massimo Bossetti, tuttora l’unico sospettato per la morte di Yara.

Il caso

Il tribunale di Venezia (che è competente sui magistrati di Bergami) si è concentrato sulla questione dello spostamento di alcuni campioni di DNA dal frigorifero dell’ospedale San Raffaele di Milano all’ufficio Corpi di reato del tribunale di Bergamo.

Quest’operazione, secondo l’avvocato difensore di Bossetti (Claudio Salvagni) potreebbe aver deteriorato il DNA, interrompendo la catena del freddo.

La palla ora passerà direttamente alla PM Ruggeri, che in sede legale dovrà riuscire a dimostrare la sua buona fede nell’operazione che, in quella fase, risultò essere necessaria.