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Pentito di camorra ammette sei omicidi e fa riaprire un cold case

Dda e polizia riaprono un fascicolo per camorra

La Direzione distrettuale Antimafia indaga su alcuni crimini dopo che un pentito di camorra ammette sei omicidi e fa riaprire un cold case

In Campania un pentito di camorra ammette sei omicidi e fa riaprire un cold case, Agostino Piccolo confessa la sua partecipazione ai fatti di sangue avvenuti fra il 1996 ed il 1998. Limprenditore collaborante con l’Antimafia ha voluto dire la sua e parlare della sua partecipazione alla terribile faida fra clan, fra i “Quaqquaroni” ed i clan Belforte. In quegli anni terribili era in ballo l’egemonia sul territorio marcianisano, nell’alta provincia di Caserta

Pentito di camorra ammette sei omicidi

E con le dichiarazioni di Piccolo, “passato alla guida della cosca omonima dopo le numerose operazioni di polizia che di fatto l’avevano disarticolata”, la Dda ha aperto un nuovo fascicolo. In quel faldine lo stesso Piccolo risulta iscritto nel registro degli indagati. Le sue dichiarazioni saranno utili a far luce sul famigerato periodo nero in cui il prefetto di Caserta Goffredo Sottile dovette firmare il provvedimento che istituì il “coprifuoco” a Marcianise. Ma in quali omicidi era coivolto Piccolo? 

L’elenco delle vittime della terribile faida

Caserta News spiega che “ha ammesso la sua partecipazione a 6 delitti: Ascanio e Giuseppe Salzillo, fratelli uccisi nella guerra di camorra nel 1996 quando Piccolo aveva ancora 16 anni”. Poi all’omicidio “di Carlo Barone, ammazzato a 22 anni nei pressi della fontana di piazza Umberto I; Raffaele Porfidia, ucciso dai sicari dei Piccolo nei pressi del bar Maiorana. Infine, l’imprenditore 40enne ha ammesso la sua partecipazione anche ai delitti di Antonio Castracane e Vincenzo De Simone”.