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Perché per Bassetti la quarta dose è un “disastro annunciato”

Matteo Bassetti

Due categorie messe sullo stesso piano "terapeutico" e una campagna destinata a fallire, perché per Bassetti la quarta dose è un “disastro annunciato”

Sul perché per Matteo Bassetti la quarta dose sia un “disastro annunciato” l’infettivologo genovese è tornato a dare spiegazioni. Sui canali social iil direttore di reparto dell’ospedale San Martino di Genova torna a ribadire la sua contrarietà alla scelta del governo. E a dire che la quarta dose di vaccino Covid “è un disastro annunciato, un fallimento annunciato, non credo che più del 5% degli italiani e forse anche meno andrà a vaccinarsi nei mesi di luglio e agosto“.

Bassetti e il disastro della quarta dose

Insomma, la notizia diffusa dal ministro della Salute Roberto Speranza secondo oggi verrà aperta la somministrazione della quarta dose di vaccino anti Covid a tutti gli over 60 e ai fragili di tutte l’età proprio non piace a Bassetti. Ma perché? Perché anche a fare la tara alla raccomandazione arrivata da Ema ed Ecdc sul secondo booster ci sono evidenze che per Bassetti vanno valutate. In un post condiviso sulla sua pagina Facebook ha scritto il medico: “Soprattutto la quarta dose viene annunciata nel giorno in cui l’Ema dice che a settembre approverà un vaccino orientato alle nuove varianti, quindi è come se nella stagione influenzale 2022 utilizzassimo il vaccino dell’anno prima”. 

“Sullo stesso piano due categorie molto diverse”

E ancora: “L’annuncio della campagna per la quarta dose è stato un grave errore, abbiamo messo sulla stesso piano sessantenni e novantenni pluricomorbidi, 25 milioni di italiani dai 60 ai 100 anni compresi i fragili dovrebbero fare la quarta dose di vaccino sotto l’ombrellone sulla spiaggia. Oggi non possiamo più fare una misura unica per tutti“. E in chiosa: “L’immunità di gregge non si raggiungerà mai perché il virus che causa il Covid continua a mutare. Noi l’abbiamo imparata a conoscere con un virus che era sempre lo stesso e con un vaccino che era in grado di ridurre significativamente i contagi e la malattia grave, per esempio quello del morbillo“.