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Lega, Bossi chiede l'affidamento ai servizi sociali

Umberto Bossi

Umberto Bossi ha chiesto l'affidamento in prova ai servizi sociali per evitare il carcere. Era stato condannato per vilipendio.

L’ex leader e fondatore della Lega Nord, Umberto Bossi, ha chiesto l’affidamento in prova ai servizi sociali. Se lo ottenesse, eviterebbe il carcere. La richiesta è stata depositata dal suo avvocato presso il tribunale di sorveglianza di Brescia. Nelle scorse settimane, infatti, Bossi è stato condannato in Cassazione a 18 mesi di reclusione per vilipendio al presidente della Repubblica.

L’insulto a Napolitano

I fatti per i quali Bossi è stato condannato in via definitiva risalgono al 2011. Durante un comizio, l’ex leader della Lega aveva attaccato pesantemente l’allora presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, definendolo un “terùn”. La condanna in appello a 18 mesi di carcere è stata confermata nel terzo, e ultimo, grado di giudizio.

Bossi coinvolto in un altro processo

Lo stesso giorno, mercoledì 10 ottobre, si apriva il processo d’appello contro Bossi, suo figlio Renzo e l’ex tesoriere del Carroccio, Francesco Belsito. Sono accusati di appropriazione indebita per avere usato i soldi del partito per loro fini personali. Vicenda che ha portato alla confisca dei famosi 49 milioni di euro della Lega. I giudici hanno però accolto il legittimo impedimento del nuovo avvocato di Belsito, così l’udienza è stata rinviata al 14 gennaio. Nel luglio dell’anno scorso Bossi è stato condannato a 2 anni e 3 mesi di reclusione, suo figlio a 1 anno e 6 mesi e l’ex tesoriere a 2 anni e 6 mesi. Il loro destino è legato a cosa deciderà di fare la Lega, ora guidata da Matteo Salvini. Se il partito deciderà di non querelare i tre imputati, verrebbe dichiarata l’improcedibilità. E di conseguenza verrebbero cancellate le condanne.