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Manovra, esclusi immigrati dalla carta sconti per famiglie

salvini immigrati

Alla Camera è passato l'emendamento che esclude gli immigrati dal bonus alle famiglie numerose. La rabbia della sinistra: "E' incostituzionale".

Alla commissione Bilancio della Camera è stato approvato l’emendamento alla manovra presentato dalla Lega, che vuole escludere gli immigrati dal diritto di ottenere dal Comune di appartenenza una carta di sconti ai nuclei familiari con più di tre figli. La carta era stata istituita nel 2016, e si basava sull’Isee. Oltre a rimuovere il riferimento all’Isee, è stato alzato il limite d’età dei figli da 18 a 26 anni. La rabbia della sinistra: “Ulteriori discriminazioni“.

Carta sconti famiglie, la modifica

La Lega ha presentato un emendamento alla commissione del bilancio della Camera dei deputati, che ha approvato l’esclusione delle famiglie di immigrati dal godimento del diritto di sconti su determinate attività.
Le famiglie precedentemente coinvolte erano tutte quelle con più di 3 figli, con un tetto posto sull’età (18 anni). Con la manovra del governo gialloverde, questo limite è stato innalzato a 26 anni. In compenso, sono state tagliate fuori tutte le famiglie di immigrati.
Ecco come cambia specifica la legge con il nuovo emendamento: “Famiglie costituite da cittadini italiani ovvero appartenenti a Paesi membri dell’Unione Europea regolarmente residenti nel territorio italiano, con almeno tre figli a carico”.
Inoltre, non si farà più riferimento all’Isee per decretare le modalità di rilascio degli sconti. Queste saranno infatti decise da un Dpcm (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri).

La sinistra: “Manovra incostituzionale”

Andrea Maestri, avvocato che si occupa di immigrazione, minori, tutela dei diritti umani, temi di giustizia, nonché deputato di Possibile, ha dichiarato: “Lo stop alla carta sconti per le famiglie di migranti è un altro tassello dell’opera di discriminazione. Il governo sta continuando ad alimentare un regime di apartheid odioso e inaccettabile, oltre che incostituzionale“. Sottolinea poi un tema sempre più oggetto di discussione, la portata propagandistica delle manovre del governo: “In nome di operazioni propagandistiche che seguono il disumano decreto Salvini si verificano continui strappi alla Costituzione. Le discriminazioni non riguardano solo gli altri, in questo caso famiglie di migranti, ma sono un danno gravissimo alla qualità della democrazia”.