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Roberto Formigoni, il dramma in carcere: "Non dormo più, il letto è troppo corto"

Formigoni

Respinta la richiesta di domiciliari a Roberto Formigoni, entrato in carcere circa un mese fa dopo la condanna a 5 anni e dieci mesi per corruzione.

Roberto Formigoni non sta passando un periodo facile. Non solo gli sono stati negati i domiciliari ma, ora, il procuratore generale Antonio La Manna, dice che l’ex governatore lombardo si trova in vacanza a spese dello Stato da quando è diventata definitiva la condanna a cinque anni e dieci mesi per corruzione. “Ci sono carceri e carceri. C’è chi viene mandato a Opera o a Busto Arsizio, dove le celle sono strettissime. E c è chi invece viene mandato a Bollate, un carcere a cinque stelle, celle aperte tutto il giorno, laboratorio di pasticceria, laboratorio di pelletteria, non sembra neanche un carcere” dice La Manna come riportato da il Giornale. Peccato che nella cella dove vive insieme ad altri due condannati, Formigoni, non riesca a dormire a causa del letto troppo corto per un uomo della sua altezza, circa 186 centimetri.

La vita in carcere

Dal 22 febbraio scorso Roberto Formigoni, il governatore della Regione Lombardia dal 1995 al 2013, è in carcere a Bollate per scontare la condanna definitiva a 5 anni e 10 mesi di reclusione per corruzione. Il “presidente” si trova, nonostante i disagi, in un’ala dove risiedono solo detenuti che hanno superato i 50 anni, le porte delle celle sono aperte dalle 8 alle 20, e c’è libertà di spostamento in tutta la palazzina. Roberto Formigoni è sempre immerso nella lettura o nella preghiera. Il tavolo al centro della cella è sommerso da centinaia e centinaia di lettere, telegrammi, biglietti. Tanti estimatori dell’uomo che ha governato la Lombardia per diciotto anni hanno voluto manifestargli solidarietà, vicinanza. Le missive contengono anche i commenti stupiti di chi giudica la sentenza sprovvista di prove. Nei giorni scorsi l’ex governatore lombardo ha scritto al periodico “Tempi”: “Carissimi amici, grazie per l’abbonamento, e per gli articoli e le testimonianze che mi avete inviato”. “Vi prego di pubblicare, magari anche più di una volta, queste mie parole, perché i messaggi che mi arrivano sono proprio tanti». «Ringrazio – ha proseguito – tutti gli amici e tutte le persone che i questi giorni mi stanno facendo pervenire lettere, telegrammi, cartoline, mail di sostengo e di stima. Non riuscirò mai a ringraziarvi personalmente come vorrei. Vi ringrazio e vi saluto tutti tramite Tempi. Ciao”.