> > Europee 2019, Majorino (Pd) "Il governo è morto, la sinistra riparte"

Europee 2019, Majorino (Pd) "Il governo è morto, la sinistra riparte"

Pierfrancesco Majorino intervista

"Il Partito Democratico è aperto, siamo davanti al rilancio del centro sinistra: l'Europa deve cambiare la sua politica".

L’assessore alle politiche sociali del comune di Milano, Pierfrancesco Majorino, candidato alle prossime elezioni europee, a tutto tondo sulla nuova idea di Europa firmata Partito Democratico: “La sinistra sta ripartendo”. Dal salario minimo alla copertura previdenziale “Il rischio è quello di incorrere in una politica che si diverte. Vedi il reddito di cittadinanza, la fregatura è dietro l’angolo”.

L’intervista a Pierfrancesco Majorino

Qual è la sua idea di Europa post elezioni? Con la lista del Pd e del Pse, sembra tornata la sinistra di un tempo.

Io credo che stiamo andando avanti con il progetto del Pd, che deve giustamente essere sempre aperto. La lista è aperta e presenta grandi personalità, come Calenda, Giuliano, il medico di Lampedusa. Siamo davvero di fronte al rilancio della sinistra attraverso la lista del Pd e ci battiamo per due grandi ragioni. Da una parte la difesa dell’Europa, perché il sovranismo di Salvini e Le Pen la vuole distruggere. Dall’altra parte, l’Europa ha anche bisogno di cambiare la sua politica, che spesso è apparsa come troppo lontana da chi è in difficoltà sul piano economico sociale e, su alcuni grandi temi (pensiamo alla questione ambientale, all’immigrazione, all’integrazione fiscale) non ha avuto un’unica visione, che invece è indispensabile.

Uno dei punti di incontro nei programmi del Pd e del M5S è quello del salario minimo europeo, su cui si è dibattuto a lungo. Cosa c’è di diverso tra le due proposte?

I grillini propongono una cifra e dicono che non si scende sotto questa. È un bel giochino mediatico, ma rischia di essere una fregatura perché in tanti casi i contratti possono andare avanti rispetto a quella cifra. Ma soprattutto perché il salario minimo non deve riguardare solo la retribuzione netta, ma anche gli ammortizzatori sociali, il congedo di maternità e paternità, la copertura previdenziale. Dev’essere un pacchetto. Ed è indispensabile – questa è la grande differenza tra le due proposte – il coinvolgimento del sindacato delle parti sociali. Altrimenti il rischio è che la politica si diverta (un po’ come è stato fatto sul reddito di cittadinanza) a dire: “C’è questa misura, siete tutti a posto”. Ma poi la fregatura è dietro l’angolo.

Abbiamo parlato di Salvini e Le Pen. Grandi assenti al comizio di Milano sono stati Viktor Orban e Heinz Christian Strache. Quest’ultimo per quanto accaduto con la famosa “Tangentopoli europea”, ovvero i fondi neri del Cremlino diretti verso questi partiti anti-europeisti che però sono candidati alle europee.

Diciamo che da quelle parti fanno un bel casino con i soldi, pensiamo ai 49 milioni di euro che la Lega ha fatto sparire. Mi sembra che debbano rivedere la gestione dei bilanci. La Lega paga, con quei milioni, la produzione di fake news come ha giustamente ricordato recentemente Matteo Renzi, sfidando Salvini a querelarlo. E Salvini, non casualmente, non l’ha querelato, perché evidentemente è tutto vero.

Negli Usa le elezioni di Midterm sono considerate un banco di prova per le urne di due anni dopo. Possiamo fare lo stesso discorso con le europee per questo governo? Secondo lei, quanto durerà? Avrà vita lunga o con una prevalenza della Lega – come si vocifera nei sondaggi – tenderà verso l’ultradestra?

Io credo che questo governo sia già finito e che questo sia sotto gli occhi di tutti. È un grande guaio. Il governo è finito ma rimane lì, perché hanno smesso di governare ma si sono tenuti le poltrone. Il risultato è che l’Italia è a crescita zero, abbiamo perso 36mila posti di lavoro a tempo indeterminato negli ultimi mesi, non fanno nulla ma fanno di tutti per rimanere attaccati ai loro posti. Secondo me manca davvero poco a una fine anche formale.

Ricordiamo ai nostri elettori come si vota il 26 maggio.

Barrando il simbolo del Pd. Si possono indicare fino a tre preferenze, per esempio la preferenza Majorino, che non fa male.

Ricordiamo anche preferenza di genere.

Questa è una grandissima conquista di civiltà. Se si votano due persone, devono essere un uomo e una donna. Se si votano tre candidati, devono esserci sempre un uomo e una donna.