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Pace fiscale, Salvini: “Ridare il diritto di usare contanti nascosti”

salvini a porta a porta

Matteo Salvini, ospite a Porta a Porta, rilancia la proposta di introduzione di una tassa sulle cassette di sicurezza. Le opposizioni insorgono.

Il vicepremier rilancia l’introduzione di una tassa sulle cassette di sicurezza. La proposta di Matteo Salvini arriva direttamente dal programma di Bruno Vespa: il leader leghista, infatti, è stato ospite di Porta a Porta. L’idea della cassetta di sicurezza non è direttamente collegata all’ipotesi una patrimoniale, né all’idea di tassare i risparmi degli italiani. Infatti, il leader del Carroccio chiarisce che “l’unico ragionamento in corso riguarda una pace fiscale per chi volesse sanare situazioni di irregolarità relative, oltre che ad Equitalia, al denaro contante”. Nella pratica, chi detiene dei soldi “sotto il materasso”, citando testualmente Salvini, lo dovrà dichiarare al fisco pagando una percentuale, che ipoteticamente ammonterebbe al 15% come la flat tax. Infatti, il leghista sostiene che “dopo i rigori di Equitalia, serve una pace fiscale per far emergere il denaro contante depositato nelle cassette di sicurezza, fermo. Con una nuova pace fiscale daremmo il diritto di utilizzarli, e lo Stato incasserebbe miliardi da reinvestire per la crescita”.

Una proposta già nota

Il primo vero ispiratore della proposta della cassetta di sicurezza è in realtà Francesco Greco, procuratore capo di Milano. Lui stesso, infatti, in un convegno del 2017 aveva quantificato l’ammontare di questi “contanti nascosti” in 200 miliardi. Dopo di lui, anche l’ex premier Matteo Renzi avrebbe lanciato l’idea, mantenendosi cauto sulle possibili conseguenze. Infatti, a secondo del metodo di realizzazione, la cassetta di sicurezza potrebbe portare al riciclaggio di denaro sporco da parte dello Stato. Infine, il procuratore milanese avrebbe spiegato: “Tra le somme di contante che non conosco e le somme di contante sbiancate da persone che conosco, cioè che accettano di fare disclosure, preferisco le seconde. Si poteva avere perplessità sugli scudi anonimi ma non in tempi di una procedura come la voluntary disclosure regolamentata dall’Ocse”.

Le opposizioni

Dopo la presentazione della proposta da parte del vicepremier leghista, non sono mancate le critiche dall’opposizione: la prima, in particolare, arriva da Luigi Marattin. Il capogruppo del Pd in Commissione Bilancio della Camera ha replicato: “L’avevamo detto che sarebbero arrivati a toccare i risparmi degli italiani. Certo, non ci aspettavamo così presto. Irresponsabili”. Ma Salvini ha chiarito che il vero obbiettivo della cassetta di sicurezza sarebbe il reperimento di risorse finanziare da utilizzare per le successive misure del governo. La mattina di mercoledì 12 giugno si è svolta una riunione per discutere di questi argomenti delicati. In ogni caso, M5s ha chiarito che “non c’è nessuna ipotesi di condono, e tanto meno sui contanti”.