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Governo Conte bis, la bozza del programma in 26 punti

Governo Conte bis bozza programma

Sono 26 i punti che formano la prima bozza del programma del governo Pd-M5s. Tra le questioni affrontate, anche quella della sicurezza.

La mattina di martedì 3 settembre, il giorno del voto decisivo sulla piattaforma Rousseau, è stata resa pubblica la prima bozza di programma del governo Conte bis. Il titolo completo del documento è “Linee di indirizzo programmatico per la formazione del nuovo governo“. Il testo, si precisa, è una “bozza di lavoro che riassume le linee programmatiche che il presidente del Consiglio incaricato sta integrando e definendo“.

Governo Conte bis, il programma

La prima bozza del programma di governo del Conte bis consta di 26 punti ed è stata pubblicata sul Blog delle Stelle. Tra le questioni che il nascente esecutivo giallorosso intende affrontare ci sono il blocco dell’aumento dell’Iva, la gli investimenti per la sostenibilità ambientale, il taglio delle tasse e il potenziamento delle strutture turistiche nella capitale. La questione sicurezzadovrà essere aggiornata seguendo le recenti osservazioni formulate dal Presidente della Repubblica“. Molte delle tematiche affrontate nel documento erano state anticipate dai 20 punti presentati da Luigi Di Maio al termine delle consultazioni con il premier incaricato.

I 26 punti

Queste, in sintesi, le questioni affrontate dalla prima bozza del programma.

  1. Legge di bilancio 2020: politica economica espansiva, neutralizzazione dell’aumento dell’IVA, sostegno alle famiglie e ai disabili, maggiori risorse per scuola, università, ricerca e welfare.
  2. Taglio delle tasse sul lavoro; salario minimo e giusto compenso per i lavoratori non dipendenti; legge sulla rappresentanza sindacale; piano strategico di prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali; legge sulla parità di genere nelle retribuzioni; applicazione delle direttive Ue sul congedo di paternità obbligatoria e la conciliazione tra lavoro e vita privata.
  3. Investire sulle nuove generazioni e creare le condizioni per il ritorno in Italia dei “cervelli in fuga“.
  4. Protezione dei diritti della persona, rimozione di tutte le forme di diseguaglianze (sociali, territoriali, di genere).
  5. Green New Deal, un piano di investimento pubblico a tutela dell’ambiente.
  6. Potenziamento delle politiche sul dissesto idrogeologico, per la riconversione delle imprese, per l’efficientamento energetico, per la rigenerazione delle città e delle aree interne, per la mobilità sostenibile e per le bonifiche. Accelerazione delle procedure di ricostruzione delle aree terremotate.
  7. Potenziamento del sistema della ricerca, nel segno della internazionalizzazione.
  8. Investimenti mirati all’ammodernamento delle infrastrutture esistenti e realizzazione di nuove.
  9. Rafforzare la coesione sociale, promuovendo modifiche necessarie a superare l’eccessiva rigidità dei vincoli europei in materia di politiche di bilancio pubblico.
  10. Riduzione del numero dei parlamentari.
  11. Legge sul conflitto di interessi, con una contestuale riforma del sistema radiotelevisivo.
  12. Drastica riduzione dei tempi della giustizia civile, penale e tributaria. Riforma del metodo di elezione dei membri del Csm.
  13. Potenziamento della lotta alle mafie e all’evasione fiscale, anche tramite l’inasprimento delle pene per i grandi evasori.
  14. Ampia riforma fiscale, con semplificazione della disciplina e abbassamento della pressione fiscale.
  15. Promozione di una forte risposta europea al problema della gestione dei flussi migratori, attraverso una normativa che regoli la lotta al traffico illegale e all’immigrazione clandestina, affrontando anche il tema dell’integrazione. La disciplina in materia di sicurezza dovrà essere aggiornata seguendo le recenti osservazioni formulate dal Presidente della Repubblica.
  16. Piano straordinario di investimenti per la crescita e il lavoro al Sud, con l’istituzione di una banca pubblica per gli investimenti.
  17. Completamento del processo di autonomia differenziata. Avvio di un serio piano di riorganizzazione degli enti locali, sopprimendo gli enti inutili.
  18. Politiche per la tutela dei risparmiatori e del risparmio.
  19. Tutela dei beni comuni, come la scuola, l’acqua pubblica, la sanità, le infrastutture (con revisione delle concessioni autostradali).
  20. Riconoscimento della cittadinanza digitale a ogni cittadino italiano, fin dalla nascita, e riconoscimento il diritto di accesso alla rete come diritto della persona.
  21. Innovazione e digitalizzazione della Pubblica Amministrazione.
  22. Equità fiscale, portabilità dei dati, diritti dei lavoratori digitali (cosiddetti riders), modelli redistributivi. Introduzione di una web tax per le multinazionali del settore che spostano i profitti e le informazioni in Paesi differenti da quelli in cui fanno business.
  23. Maggiore tutela e valorizzare il personale della Difesa, delle Forze dell’ordine e dei Vigili del Fuoco.
  24. Promozione del turismo, valorizzando la ricchezza del nostro patrimonio naturale, storico, artistico.
  25. Rafforzamento dell’export.
  26. Sostegno governativo per rendere Roma una capitale sempre più attraente per i visitatori e sempre più vivibile per i residenti.

Le parole di Di Maio

“Posso dirvi già da ora che tutti i 20 punti che il Movimento 5 Stelle ha presentato al Presidente Conte sono affrontati nel programma di Governo”, ha scritto su Facebook il leader pentastellato Luigi Di Maio. “Dal blocco dell’aumento dell’Iva al salario minimo, dal taglio del cuneo fiscale agli aiuti a famiglie e disabili, dallo stop agli inceneritori alle trivelle, dalla riforma della giustizia alla legge sul conflitto di interessi, fino alle concessioni autostradali. Buon voto a tutti su Rousseau”.

Calenda: “Nessuna serietà”

I 26 punti del programma del governo Conte bis sono stati accusati di mancanza di serietà nei contenuti da Carlo Calenda. Il dem aveva già più volte espresso la propria contrarietà a un’alleanza giallorossa, arrivando ad annunciare le proprie dimissioni dal partito. Sul suo profilo Twitter si legge: “Si può essere più che legittimamente a favore della nascita del governo Pd-M5s, ma una cosa è oggettiva. Il processo e i contenuti mancano di qualsiasi serietà. Leggete il ‘programma’ e fatevi un’opinione”.